Intervenuto a Tmw Radio, il giornalista Mario Sconcerti ha parlato della possibile ripresa del campionato di Serie A e anche di quanto deciso dalla federazione belga che ha assegnato il campionato al Club Brugge:
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Sconcerti: “Ripresa? Prima pensiamo a guarire. Giocatori non così vogliosi di tornare in campo”
Il giornalista ha parlato della possibile ripresa del campionato di Serie A e anche di quanto deciso dalla federazione belga
Qualcosa da aggiungere dopo le parole di Gravina:
"Sono importanti perché sostiene che la volontà generale è quella di portare a termine il campionato e che se non si dovesse riuscire a farlo, ci sarebbe la non assegnazione dello scudetto".
Il Belgio invece ha dichiarato chiuso il campionato e assegnato lo scudetto:
"Tutte le cose che abbiamo in mano fanno pensare a questa soluzione. Non perché la malattia durerà così a lungo, ma perché riprendere un campionato dopo quasi due mesi di stop è complesso. Chiuderlo dentro la stagione è molto complicato. Ci saranno regioni che riapriranno prima di altre. Sento squadre che vogliono tornare ad allenarsi dopo Pasqua, ma ora ci sono regole molto precise e chiare. Credo che si possa arrivare ad una ripresa solo a fine giugno. Oggi si pensa ad una ripresa graduale per tutti, ma non sarà così".
Tu allora cosa faresti?
"Ci sono delle leggi. Finché c'è l'emergenza, non ci si allena e non si gioca. La priorità è la salute. Per riaccendere un'epidemia basta un caso. Facciamo fatica a capire che la riapertura non sarà totale e immediata. In Cina ci sono state riaperture parziali. Dovremo aspettare la fine dell'epidemia. Se si può, si deve riprendere. E' vero, il calcio italiano ha dimostrato di essere molto fragile, ma non si può tornare a giocare se il Governo non lo consente. I calendari devono essere fatti quando non ci sono più malati. Le coppe? La Uefa credo possa reggere il danno della non ripresa, così come la Fifa. Prima pensiamo a guarire. E non credo che i giocatori siano così vogliosi di tornare a giocare, in queste condizioni. Il pensare già al dopo temo stia riportando la gente in strada".
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