«Sì, credo anch’io sia sbagliato esagerare. Il Napoli, che secondo me con l’Inter e le romane resta nella rosa che lotterà per il prossimo scudetto, non deve cambiare di nuovo identità. Se ci fosse ancora Spalletti, probabilmente tutto sarebbe rimasto invariato o quasi. Garcia gioca diversamente, occupa più campo, e De Laurentiis dovrebbe prendere i giocatori che chiede il francese».
A proposito di arabi: secondo lei questa è una bolla destinata a scoppiare presto o un cambiamento epocale nella geografia del calcio?
«Una gigantesca operazione promozionale, direi. Prenderanno un mucchio di giocatori di grande nome, chiederanno l’organizzazione di un Mondiale, lo ospiteranno, quindi molleranno l’osso. È la mia opinione, naturalmente, e comunque seppure avessi ragione ci vorrà tempo perché il ciclo si concluda».
Quindi i sauditi ci sono e ce li teniamo. Altre previsioni a medio termine?
«L’Inter sta mettendo in piedi un centrocampo italiano con i controfiocchi. Puntare su Frattesi però potrebbe anche preludere a una futura cessione di Barella».
Ecco, che Frattesi sia diventato il cannoniere dell’Inter lascia un po’ perplessi.
«Ma il gioco di Inzaghi ha sempre previsto gli inserimenti e le conclusioni dei centrocampisti. Semmai il problema è che hai perso Dzeko, hai perso Lukaku e devi sempre spendere cinque o sei grandi occasioni per fare un gol».
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