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L’Inter ha sei calciatori duttili, interscambiabili, in cui le alternative - perché chiamarle riserve è un insulto alla concorrenza - valgono quanto i titolari. Non c’è dubbio che, da Campioni d’Italia, sia giusto ripartire con Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan: un concentrato di elettricità e intelligenza, capace di stordire l’avversario. Ma, nel giochino delle coppie, Frattesi è la fotocopia di Barella; Asllani il playmaker ideale per far respirare Calhanoglu e Zielinski… beh, Zielinski è un titolarissimo a tutti gli effetti. Destinato a recitare da protagonista, perché - e non è un’esagerazione - in giro per il mondo ci sono pochissimi interpreti del ruolo alla sua altezza. Uno che lavora di esterno e di suola, accarezzando il pallone, ha il motore di un mediano e i piedi di un trequartista. E soprattutto si porta dietro un bagaglio di gol.
se arrivassero i due rinforzi di cui si parla tanto - Fofana e Samardzic - il livello assoluto farebbe un salto in alto importantissimo. Con il primo ad esaltare, da centrale, il compasso rossonero; e il secondo ad inseguire il suo entusiasmo e la sua imprevedibilità. Uno che - è bene ricordarlo - l’anno scorso era arrivato addirittura alle visite mediche con i cugini nerazzurri, prima di indispettire i dirigenti con alcune richieste considerate irricevibili. Certo è che, con i due obiettivi, il centrocampo rossonero potrebbe avvicinarsi a quello dei campioni d’Italia. Una differenza ancora resterebbe, a favore di Inzaghi. Ma a riequilibrare la bilancia potrebbe essere Leao, se si convincesse di dover svolgere le due fasi.Imprevedibile e accecante in attacco, ma finalmente di aiuto anche in chiusura. Come dovrebbe essere - avete presente Ribery? - uno che ambisce a salire sul podio del Pallone d’oro. Ecco, con un Leao tuttocampista, allora sì che il Milan potrebbe davvero immaginare di essere al livello dei rivali.
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