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Non siamo certo a una svolta, perché Inzaghi - dopo essersi concentrato sulla finale di Supercoppa di questa sera - avrà tutte le possibilità di rispondere alla Signora (ancora più di quanto ha fatto a parole Marotta), ma resta il fatto che tutti gli sforzi nerazzurri di scrollarsi di dosso l’avversaria storica non hanno prodotto i risultati sperati .
Marotta, dicevamo, da Riad ha fatto sapere che la risposta alla Juve arriverà al momento opportuno. Chissà che - preferendo per definizione i fatti alle parole - non intendesse proprio riferirsi al crocevia-scudetto che tra due settimane metterà di fronte le due contendenti. Di sicuro l’Inter ci arriverà con le certezze di una rosa ampia e scintillante. Ma la Juve, anche da Lecce, ha ricavato sensazioni molto positive. Anche quella di poter fare a meno non solo di Chiesa, ma anche del centrocampista che rappresenta un elemento di assoluta originalità con le sue accelerazioni: cioè Rabiot.
Eppure, anche senza il francese, la squadra ha macinato il gioco e le certezze degli uomini di D’Aversa, che per quasi un’ora ci hanno provato, per poi arrendersi a Vlahovic. Un centravanti ormai recuperato ad altissimi livelli. Già, perché nei suoi undici gol c’è tutto il repertorio del grande attaccante. Di destro, di sinistro, di testa: Dusan ora fa tutto con naturalezza, e con quell’egoismo che caratterizza i centravanti di razza. Lo hanno di sicuro visto anche a Riad, dove l’Inter sta preparando una finale. Ma, anche se nessuno lo ammetterà, con la testa già al 4 febbraio. Inter-Juve, in fondo, è già cominciata.
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