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Eppure, anche senza il francese, la squadra ha macinato il gioco e le certezze degli uomini di D’Aversa, che per quasi un’ora ci hanno provato, per poi arrendersi a Vlahovic. Un centravanti ormai recuperato ad altissimi livelli. Già, perché nei suoi undici gol c’è tutto il repertorio del grande attaccante. Di destro, di sinistro, di testa: Dusan ora fa tutto con naturalezza, e con quell’egoismo che caratterizza i centravanti di razza. Lo hanno di sicuro visto anche a Riad, dove l’Inter sta preparando una finale. Ma, anche se nessuno lo ammetterà, con la testa già al 4 febbraio. Inter-Juve, in fondo, è già cominciata.
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