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Wanda-Icardi, e se diventassero una serie tv? Lei programmata per…

Alessandro De Felice

La Gazzetta dello Sport prende in esame lo stile di vita del calciatore e della sua compagna.

Non si è ancora dissolto del tutto il polverone legato alla vicenda Icardi. L'attaccante argentino è in attesa che l'Inter gli rinnovi il contratto e l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport ne approfitta per analizzare la vita dell'attaccante argentino e metterla in parallelo con quella di Messi, rosarino come lui. La "rosea" costruisce anche un confronto tra le mogli dei due:

"Un 23enne tiene in scacco l’Inter: effetti del pallone contemporaneo, dove il vincolo, di cartellino e di bandiera, non ha più senso. Contano i milioni, il calcio lo fa il mercato. Calciomercato. A 23 anni Mauro Icardi ha vissuto tante di quelle cose per cui in altri tempi non sarebbe bastata una vita".

PARALLELISMI -  "Mauro viene da Rosario, città argentina nota per aver dato i natali a Ernesto Che Guevara, al pittore Lucio Fontana, a Luis Menotti e al Loco Bielsa, all’ex modella Valeria Mazza, a diversa altra gente e a Leo Messi. Come Messi, Icardi si trasferisce in Spagna da bambino. Leo a Barcellona e Mauro alle Canarie. Simili le motivazioni: due famiglie in fuga dal fallimento dell’Argentina, il default economico che a cavallo del millennio scaraventa nella miseria milioni di argentini. Analoghi gli obiettivi: il calcio come possibilità di riscatto economico-sociale, per se stessi e per i propri familiari. A capotavola due padri operai, proletari nel vero senso della parola, i figli come unica ricchezza. Colpisce, a rovistare negli archivi, una frase attribuita a Juan, papà di Mauro e uomo abituato ad arrangiarsi con mille mestieri diversi, tra auto da riparare, muri da intonacare e carni da macellare: «Sono apprendista di tutto ed esperto di niente». Il parallelismo Messi-Icardi si esaurisce a Barcellona: Leo del Barça fa la sua casa madre, ove ancora risiede; Mauro al Barça passa in transito. Tre anni in cui i due si frequentano, uniti dalle origini rosarine, senza però diventare amici per sempre. Contatti allentati dal giorno in cui Mauro va alla Sampdoria. Diversamente di Rosario: Messi introverso e refrattario agli eccessi; Icardi spavaldo - forse per contrastare una timidezza di fondo - e attratto dal «glamour», dall’esibizione del successo".

LE MOGLI - "Il discrimine vero, come sempre, è rappresentato dalle donne. Messi sposa Antonella Roccuzzo, in pratica l’ex compagna di asilo: si conoscono dall’età di cinque anni. Antonella bella, ma discreta, sempre un passo indietro o di lato. Icardi finisce per unirsi a Wanda Nara, di sette anni più grande, sempre con lo sguardo giusto per l’obiettivo del fotografo. Arcinote le vie tortuose per cui si arriva al matrimonio, il secondo di lei, che prima stava con Maxi Lopez, ex amico di Mauro. Più interessanti le radici della ragazza. Wanda Nara nasce «botinera», così chiamano in Argentina le ragazze che girano attorno ai potenziali campioni. Programmata per accalappiare un calciatore, come la sorella Zaira arrivata a tanto così dall’«incastrare» Diego Forlan, Wanda è brava ad andare oltre il ruolo di bambolona bionda e di showgirl senza show, donna di spettacolo per avvenenza ed apparenza. I due milioni e 600mila follower su Twitter fanno scena, però da soli non fruttano un euro. Alle soglie dei trent’anni, consapevole che la bellezza non è eterna, Wanda diventa manager di suo marito, ed oggi tira al rialzo con l’Inter e col Napoli".

STILE DI VITA - "Gli Icardi ostentano. Le auto in primis: l’Hummer giallo e le Lamborghini di Mauro, la Rolls Royce che Mauro regala a Wanda. Multe a catinelle per divieti di sosta a Milano, sanzioni accettate con noncuranza. Fa rumore lo smartphone da 20mila euro, in titanio e ceramica e con rifiniture in pelle. Icardi ne posta la foto sui social, e seguono polemiche, al punto che il Corriere della Sera dedica un corsivo alla questione. Sempre sul Corriere, in cronaca, la notizia della rapina: Mauro derubato da banditi scooteristi, un orologio da 40mila euro il bottino. Wanda pubblica sui suoi profili selfie in tanga, sui bordi della piscina dell’attico con vista San Siro. A tanti eccessi fanno da contrappesi prese di responsabilità inusuali per un ventenne. Mauro da subito si piglia in carico i tre figli che Wanda ha avuto da Maxi Lopez: li accoglie come se fossero suoi, anzi li sente suoi. Wanda lo fa diventare papà naturale: nasce Francesca, così chiamata in onore del Papa, che ha benedetto il pancione della donna durante un’udienza in Vaticano. Bergoglio il pontefice della povertà predicata e vissuta, e due ricchi sfrenati, Wanda la bionda, oggi in attesa di un altro bambino, e suo marito calciatore. Un bosco di contraddizioni, e per orientarsi può risultare utile lo stralcio di un’intervista a Icardi: «La vita si compone di decisioni. Sì o no. Freddo o caldo. Aperto o chiuso. Restare o andarmene». E a chiudere: «Ogni volta che prendo una decisione penso soltanto alle cose importanti per me». Che sono i figli, la famiglia, i soldi, il desiderio di vivere il presente come se non ci fosse domani e la necessità di immaginarselo lo stesso, un domani. Tutto contrasta e tutto si tiene, nel rutilante mondo di Wanda&Mauro, e Napoli – appena tradita da Higuain – sembra disegnata apposta. Il Vesuvio sullo sfondo, il culto di Maradona ancora vivo, il «mood» da Gomorra in certe strade e per Wanda la prospettiva di una parte nel prossimo cinepanettone: molto «congiura» perché presto o tardi gli Icardi diventino una serie tv".