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Quello che ad Allegri non viene riconosciuto da certa critica, arriva da chi il calcio lo finanzia (in parte): Florentino Perez tentò per ben due volte di portarlo al Real Madrid e in entrambe le occasioni si sentì rispondere di no (cazzata cosmica di Max); Aurelio De Laurentiis lo cercò (di nuovo) prima di Spalletti, i due si incrociarono spesso e alla fine fu il Nostro a suggerire al presidente del Napoli di puntare su Luciano («è il migliore in circolazione, prenda lui»). Anche Marotta e Zhang provarono a sedurlo nel corso di una cena milanese alla quale prese parte anche l’agente Giovanni Branchini. Non ci riuscirono (poche ore dopo Max avrebbe firmato in bianco per tornare da Agnelli) e si orientarono su Simone Inzaghi e insomma i corteggiatori eccellenti non sono mai mancati.
Danilo, che ha lavorato anche con Guardiola, considera Allegri il tecnico più leale e diretto fin qui incontrato. Ronaldo stravedeva per lui: espone le cose con chiarezza rendendo tutto fattibile. Max è tuttavia facile alle rotture, ma con altrettanta disinvoltura recupera rapporti apparentemente compromessi. La sfida di dopodomani risulta insolita per distanze tecniche, ma è introdotta da un continuo botta e risposta indiretto tra lui e Marotta: Allegri espone gli obiettivi realistici della Juve, Marotta la indica come favorita per lo scudetto per via dell’assenza dalle coppe.
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