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Zoppo (ex collegio sindacale Juve): “Sbeffeggiata, volevano approvare il bilancio senza…”

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Incredibile deposizione dell'ex componente del collegio sindacale della Juventus: ecco cosa succedeva in fase di approvazione del bilancio

Redazione1908

Il Corriere della Sera riporta una testimonianza importante nell'ambito dell'inchiesta sulla Juventus. Si tratta dell'ex componente del collegio sindacale Maria Cristina Zoppo (in carica dal 29 ottobre 2021 fino alle dimissioni del 5 gennaio scorso), tuttora parte del cda di Intesa Sanpaolo e di Newlat Food.

Maria Cristina Zoppo - si legge sul Corriere della Sera - racconta di essersi sentita in una circostanza «quasi sbeffeggiata», altre volte «colpita e attaccata, per qualcosa che Juventus stessa aveva fatto»: la ex componente del collegio sindacale stava semplicemente tentando di svolgere al meglio le attività di controllo. A proposito della non conformità del bilancio al 30 giugno 2022 dichiara: «Era la tempesta perfetta. Da settembre in poi c’è stata un’escalation di momenti di gestione societaria su cui io non riuscivo più a capire perché ci si volesse incanalare in un processo di valutazione di poste di bilancio oggettivamente poco condivisibile». La grave mancanza del cda della Juve? Approvare un progetto di bilancio «senza avere contezza dell’esito dell’attività del revisore», che presenterà rilievi. Motivo? «Perché accettare questi rilievi, è una mia conclusione, avrebbe potuto sgonfiare tutta la linea difensiva in sede penale». Il consiglio vuole spostare l’assemblea, ma «senza alcun impegno o previsione» di rivedere i conti: «su questo punto è iniziato lo scontro, il challenge con il cda». C’era il rischio di eventuali sanzioni sportive: «Al collegio sindacale non interessava nulla questo, perché se un bilancio è non corretto, è non corretto». La Zoppo parla anche di avvocati con un peso significativo e della richiesta del collegio di modificare il bilancio per le manovre stipendi.

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Il 25 novembre Daniela Marilungo, amministratore indipendente, rassegna le sue dimissioni e chiama la Zoppo: «Mi chiama e, piangendo, mi dice: “Ho dato le dimissioni”». Il cda di tre giorni dopo sarà tesissimo: Zoppo domanda più volte che venga letta la lettera di dimissioni di Marilungo, come dalla stessa richiesto, ma non viene ascoltata: «Loro volevano spingere ad arrivare subito alla deliberazione, approvare il bilancio». Prende la parola: «Permettete al revisore di pronunciarsi». Lì, con i sindaci collegati da remoto, per 50 minuti «viene interrotto l’audio della riunione». La Zoppo aggiunge che per essere messi in difficoltà (lei e i sindaci) sono stati sottoposti ad una serie di domande: «Metterci in cattiva luce e crearci una forte sensazione di disagio. Anche Forte (altro sindaco dimessosi, ndr) era in difficoltà. Questa è stata una mitragliatrice». E ancora: «Abbiamo denunciato a Consob che mancavano al 23 dicembre 2022 (e che mancano tutt’ora, 9 gennaio) i verbali del 24 e del 28 novembre, anche il 20 lo abbiamo solo in bozza». Cosa le hanno riferito i suoi legali? «Di comportamenti aggressivi».