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Riforme FIGC, Casini: “Serie A avrà un consigliere in più. Solo un primo passo”

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Le parole del presidente della Lega Calcio dopo l'approvazione delle riforme allo Statuto federale proposte da Gravina
Eva A. Provenzano Caporedattore 

Con ampia maggioranza, superiore all'80%, è passata in FIGC la riforma di Statuto presentata dal presidente Gabriele Gravina. Vengono recepite dalla Federazione le richieste dettate dall'emendamento Mulé che richiedeva un maggior peso della Serie A all'interno dei tecnicismi federali. Verrà aumentato quindi il peso della Serie A nelle questioni federali, ma non è ancora quanto veniva chiesto dalla Lega Calcio e dai club del massimo campionato che hanno votato a sfavore della riforma o si sono astenuti non appoggiando di fatto il programma del presidente Gravina.

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L'analisi del voto della Serie A

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Questo, alla fine dei lavori, il commento del presidente della Lega Calcio, Lorenzo Casini: «L'Assemblea ha approvato la proposta federale come era stata depositata e da un certo punto di vista è un'occasione mancata. Perché con le proposte fatte dalla Lega Serie A si sarebbe raggiunto un maggior equilibrio perché alla fine l'obiettivo era ripristinare l'equilibrio del peso che la Lega Serie A ha sui temi federali. La Serie A avrà un consigliere in più e avrà un diritto di veto che prima non avevo, ma avremmo preferito anche un diritto di proposta senza veto. I club non hanno votato a favore di questa proposta, c'è stata compattezza nel non votare a favore. Si dice che ci sono divisioni tra chi ha votato contro e astenuti. In realtà quello che contava era non votare a favore. Abbiamo lasciate libere le società di fare quanto volevano se la risposta fosse rimasta la stessa».


«Detto questo, faremo un'Assemblea per capire i prossimi passi e speriamo che questo sia il momento in cui la Serie A cominci a contare un po' di più, non è abbastanza e andremo avanti. Ricorso? Il ricorso è stato depositato rispetto a questo profilo. Poi in Assemblea decideremo i prossimi passi perché bisognerà impugnare anche questa delibera. Chiaro che ne parleremo. Avevamo detto prima di questo incontro ci eravamo visti e avevamo detto che nell'ipotesi che l'Assemblea non accogliesse nulla delle nostre proposte dovevamo mantenere una posizione non a favore di questa proposta. Astensione o voto contro era una cosa rimessa ai singoli. L'importante è che non ci fosse adesione. Non c'è nulla da preoccuparsi e le speculazioni sulle divisioni tra astensioni e voti contro fa sorridere», ha concluso.

(fonte: SS24)