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Lega Serie A, dalla tax credit sui vivai all percentuale sulle scommesse: le richieste dei club

Andrea Della Sala Redattore 
Il 9 dicembre ci sarà l’elezione anticipata del presidente della Lega Serie A, i club preparano le richieste

Il 9 dicembre ci sarà l’elezione anticipata del presidente della Lega Serie A, i club preparano le richieste per il 2025.

”In realtà le esigenze da portare avanti sono note da tempo e collegate alle necessità economiche: gestire una società è un’attività che si fa sempre più difficilmente sostenibile a meno che, nei prossimi mesi, la Serie A non ottenga risorse dallo stato. Aiuti che diventano sempre più importanti, e che meriterebbero di essere distribuiti anche in considerazione dell’altissima contribuzione fiscale (circa 1,3 miliardi) che arriva dal calcio, dalla massiccia occupazione che il settore garantisce, circa 270 mila persone impegnate e in generale dagli 11,3 miliardi di impatto indiretto sul Pil, pari all’1,4%. Senza dimenticare che la crisi del calcio della massima serie è un rischio per tutto il sistema”, scrive La Gazzetta dello Sport.

“Quali sono allora le richieste prioritarie dei club, di cui si farà rappresentante il nuovo presidente eletto? Una riguarda l’introduzione di sistemi di tax credit, già presente in diversi settori della nostra economia, cultura compresa, anche a fronte di investimenti paralleli sui vivai. Altro punto fondamentale è la richiesta di una percentuale dagli incassi delle scommesse fatte sul calcio (la proposta è l’1%), e che di nuovo potrebbe essere reinvestita per la valorizzazione dei giovani calciatori, sul miglioramento delle infrastrutture e sulla promozione della cultura sportiva nelle scuole. Legato alle scommesse anche l’idea di cambiare la legge che impedisce di utilizzare le sponsorizzazioni del betting, possibili nel resto d’Europa. Ovviamente il tema stadi e l’esigenza di una burocrazia più snella e meno faticosa per la realizzazione di nuovi impianti. In tanti sono interessati a stadi di proprietà, considerati un asset fondamentale specie dai top club per sostenere la competizione con le più grandi e ricche avversarie del continente”.

“Tutti sostegni che possano compensare la crescita dei costi di produzione, con interventi legislativi che finalmente diano un po’ di sollievo anche al calcio, che ha bilanci in ripresa ma ancora gravati dalla crisi Covid con perdite complessive stimate in 2,2 miliardi, tra mancate sponsorizzazioni, stadi chiusi e incassi contingentati. Non solo sono mancati gli aiuti, i club sono stati privati dei vantaggi del Decreto Crescita, sgravi fiscali che avevano permesso di far arrivare in Italia campioni con stipendi consistenti e che davano visibilità al torneo. Ora, per riaccendersi di nuovo e tornare al livello dei principali campionati europei, la A ha bisogno che il Governo pensi al calcio come a un comparto economico importante e che merita provvedimenti rapidi”, aggiunge il quotidiano .