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Continua l’avventura americana con l’Inter Academy

L’America è lontana, si diceva una volta. In realtà, non lo è mai stata e, in questi giorni di agosto italiano, fra la squadra che riposa (ripresa domani pomeriggio ad Appiano Gentile) e il mercato a getto continuo, dagli Stati Uniti...

Francesco Parrone

L'America è lontana, si diceva una volta. In realtà, non lo è mai stata e, in questi giorni di agosto italiano, fra la squadra che riposa (ripresa domani pomeriggio ad Appiano Gentile) e il mercato a getto continuo, dagli Stati Uniti arrivano le immagini di quanto l'Inter può fare, e fa, nella distribuzione globale del tanto nostro amato calcio.

Whidbey Island è a 30 miglia da Seattle, nella contea di King, terra di Jimi Hendrix, Nirvana e Kurt Cobain, Pearl Jam e gran bel rock, ma anche la città di Bill Gates, della letteratura, dell'industria Boeing. Qui, ieri, si è conclusa la prima settimana di Camp che l' Inter ha progettato e svolto insieme a Crossfire. Sette giorni con circa 300 partecipanti, ragazzi e ragazze dagli 8 ai 18 anni, sotto la supervisione della struttura tecnica nerazzurra (il direttore Marco Monti, Andrea Ratti e Fabio Massimo) e con la perfetta organizzazione di 15 tecnici Crossfire, coordinati dal director of coaching, Bernie James, e dal techical director, Peter Hattrup.

La prossima settimana si replica (chiusura Camp il 19 agosto) e sarà la terza sessione di lavoro nel primo anno di collaborazione Inter-Crossfire. Una collaborazione che ha generato grande attenzione nei confronti del calcio di formazione che il Settore Giovanile nerazzurro sta esportando nel mondo, partendo dal centro sportivo "Giacinto Facchetti" di Milano, con modelli di preparazione e di comportamento molto apprezzati per qualità, approccio, modernità. Infatti, nei prossimi mesi, InterAcademy U.S.A avrà nuovi sviluppi, attraverso il coinvolgimento degli allenatori dei più importanti club della costa occidentale.