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settore giovanileinter femminile
Dopo tre stagioni di apprendistato all'interno dello staff della Primavera dell'Inter di Stefano Vecchi, Gabriele Bonacina ha deciso di “mettersi in proprio”, assumendo la guida della formazione Under 16 nerazzurra. Un'avventura cominciata alla grande, con la conquista del titolo di categoria nella finale dello scorso giugno contro la Juventus. Ai microfoni di FcInter1908, Gabriele Bonacina ci porta alla scoperta del settore giovanile nerazzurro.
Al primo anno da allenatore dell'Inter Under 16 è subito arrivata la vittoria del campionato di categoria: si aspettava un inizio del genere?
L'anno scorso è stata una bellissima stagione, lo Scudetto è stata la ciliegina sulla torta. Ho dei ricordi bellissimi dall'inizio alla fine, con i 2002 è stato un anno in crescendo, è un gruppo che ha tantissima qualità, e sin dall'inizio, dal ritiro, ha dimostrato di essere una squadra che si aiuta dentro e fuori dal campo, ci sono diversi giocatori con dei valori importanti, e tutto questo ha aiutato a raggiungere il traguardo finale.
C'è un ricordo in particolare che la lega alla scorsa stagione?
La partita che più ricordo, ovviamente, è la finale contro la Juventus, squadra di altissimo livello. Per i 2002 si trattava anche di una rivincita dell'anno prima, quando furono sconfitti in finale. Un altro ricordo che mi porto dalla scorsa stagione è li torneo che abbiamo disputato in Cina: sono state due settimane dove tutti noi abbiamo fatto un'esperienza incredibile.
Prima di iniziare con l'Under 16 dell'Inter ha fatto parte dello staff della Primavera guidata da Stefano Vecchi. Quanto è stata importante questa esperienza per il suo percorso di crescita professionale?
Per me è stato importantissimo, perchè in quei tre anni ho attraversato tre stagioni diverse una dall'altra, e in ognuna di esse ci sono state dinamiche diverse da affrontare. Ho un ricordo bellissimo dello staff, eravamo molto uniti. Vecchi ha dimostrato di essere un allenatore vincente: Stefano (Vecchi, ndr) lo conoscevo già, avevamo avuto occasione di lavorare insieme in passato, per me è stata un'occasione di crescita. Nel settore giovanile è fondamentale la crescita dei ragazzi, e l'esperienza maturata è stata importante.
L'Inter sta dimostrando con i fatti di tenere molto al proprio settore giovanile: sentite la responsabilità di rappresentare questa società?
Nell'Inter c'è tantissima attenzione verso il settore giovanile, in tutti questi anni la società ha dato modo di dimostrare la sua attenzione verso la crescita dei ragazzi. A noi la società chiede soprattutto che i ragazzi durante la stagione abbiano una crescita costante in tutti gli aspetti. I risutati devono essere la conseguenza di un lavoro programmato durante la settimana e durante la stagione. Noi allenatori ci sentiamo coinvolti nel progetto che la società ha sui ragazzi del proprio settore giovanile.
Come valuta il fatto che così tanti ragazzi del settore giovanile dell'Inter finiscono in Nazionale?
Va sottolineato come l'Inter sia la società che nel settore giovanile fornisce il maggior numero di ragazzi nelle nazionali giovanili. Questo è merito del lavoro che viene impostato in società dall'inizio dell'anno e che noi allenatori portiamo avanti.
Dopo essersi tolto diverse soddisfazioni con i 2002, quest'anno si è ritrovato ad allenare l'annata dei 2003, che nella scorsa stagione ha trionfato nella categoria Under 15: che qualità ha trovato in questo nuovo gruppo?
I 2003 si sono dimostrati subito un gruppo molto unito e compatto, soprattutto fuori dal campo. Rispetto ai 2002 hanno dei valori diversi dentro al campo, ma stanno comunque dimostrando di avere ottime qualità. Sono cresciuti molto rispetto a inizio anno, e lo stanno dimostrando di partita in partita. E' un gruppo numeroso, ci sono diversi giocatori che possono ricoprire più ruoli, e questo dà a noi dello staff la possibilità di ruotare e di far giocare molti più ragazzi. Anche quest'anno stiamo disputando una buona stagione, le prestazioni sul campo sono state sempre positive, il gruppo dei 2003 sta dimostrando che in ogni partita riesce ad essere efficace e presente, e grazie alla compattezza che hanno riescono a venir fuori dalle difficoltà.
Ogni anno l'Inter parte tra le favorite per la vittoria finale del campionato: quanto è difficile far combaciare risultati sul campo e crescita dei ragazzi? Quanto bisogna lavorare sull'aspetto mentale?
Con lo staff e con la squadra ci concentriamo sempre sul lavoro settimanale, ragioniamo una partita alla volta, non trasmettiamo mai nervosismo o pressione per il risultato. La cosa a cui tutti noi siamo sempre attenti è di riuscire a lavorare sulla prestazione, che è l'unica cosa che possiamo controllare. Durante la settimana lavoriamo per migliorarci, nelle partite cerchiamo di dare il massimo e di andare in campo per fare sempre la miglior prestazione della stagione, poi è il campo a dire se abbiamo fatto bene o meno.
La regular season vi ha visto protagonisti assoluti, con il primo posto blindato da tempo: che aspettative avete per il resto della stagione? Cosà servirà per ripetere il successo dello scorso anno?
Il nostro girone si è rivelato più equilibrato degli altri. Cercheremo di finire la regular season nel miglior modo possibile. Per finire bene serve continuare a lavorare come abbiamo fatto fin qui e riuscire a migliorare quello che già sappiamo fare bene, oltre a concentrarci su quelli che sono i nostri difetti. La cosa più importante sarà sempre la mentalità, il fatto di arrivare poi a giocarci le partite importanti dimostrando quanto siamo squadra, quanto siamo bravi a giocare insieme.
Il nome del momento a livello di settore giovanile dell'Inter è quello di Sebastiano Esposito. L'anno scorso fu decisivo nella finale Scudetto Under 16, anche se già spesso giocava con l'Under 17. Quest'anno ha bruciato le tappe, imponendosi con la Primavera e arrivando ad esordire in Prima Squadra. Si aspettava un impatto del genere? Che consigli si sente di dargli?
Sebastiano l'anno scorso ci ha dato una grossa mano, è un giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere in campo. Ha delle doti straordinarie, nelle partite del settore giovanile ti dà sempre quel qualcosa in più, quello spunto, quella giocata che spesso e volentieri ti risolve la gara. E' un ragazzo che ha delle doti caratteriali importanti, ha una grande personalità e riesce a trascinare i compagni, che sanno che quando c'è lui in campo riescono a dare qualcosa in più. Ha la capacità di alzare il livello dei compagni che gli giocano intorno. Sono molto contento che quest'anno abbia esordito in Primavera, se lo meritava visto il percorso che ha fatto negli anni scorsi e visto quello che ha dimostrato partita dopo partita. Non avevo dubbi riguardo le sue qualità, ma non pensavo che fosse così determinante anche in Primavera. Un consiglio? Quello che gli dico sempre: non perdere mai l'umiltà, continua a lavorare come hai sempre fatto fino ad oggi. Anche quando si arriva a certi livelli non bisogna mai smettere di lavorare, anzi, deve essere il momento in cui uno raddoppia le energie e si concentra nel migliorare, senza trascurare i dettagli.
L'ultima stelllina emersa dal settore giovanile dell'Inter è Wilfried Gnonto, attaccante classe 2003: decisivo lo scorso anno con l'Under 15, quest'anno si è subito imposto con l'Under 16 fino a raggiungere in pianta stabile l'Under 17. Che tipo di giocatore è?
Willy è un giocatore che è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni. Quest'anno è riuscito, anche grazie alla sue umiltà e alla sua applicazione durante gli allenamenti, a migliorare ulteriormente, conquistando anche la Nazionale. E' un ragazzo squisito anche fuori dal campo, sempre sorridente, ride e scherza con tutti i compagni, sa farsi voler bene da tutti. Dentro al campo è il classico ragazzo che dà sempre il mille per mille, non molla mai niente, è sempre sul pezzo, anche quando si fa un'esercitazione a basso impatto la fa sempre a mille all'ora, e questo gli permette di essere sempre al 100% e di riuscire ad esprimersi al massimo. Anche quando va in Nazionale, ritorna sempre con noi con grande umiltà e lavora con grande determinazione, trascinando i compagni. E' diventato uno dei leader della squadra, sta lavorando benissimo, e uno dei risultati è proprio il fatto che sia salito con l'Under 17, e anche lì si sta facendo apprezzare.
Che obiettivi ha per questa stagione?
Un passo alla volta. L'obiettivo adesso è fare bene con questo gruppo, cercando di farlo crescere il più possibile, poi vedremo se riusciremo a raccogliere i risultati a fine stagione. L'importante, però, è che i ragazzi alla fine dell'anno completino il percorso di crescita che era nei nostri programmi all'inizio della stagione.
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