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Giovanili Inter: stagione più che positiva. Samaden:” Non posso che essere orgoglioso perchè…”

La stagione dell’Inter, a livello di giovanili, si può sicuramente considerare positiva. Ad aumentare i giudizi positivi resta indubbiamente il fatto che i risultati restano importanti, ma non sono lo scopo ultimo del lavoro. L’analisi è...

Riccardo Fusato

La stagione dell’Inter, a livello di giovanili, si può sicuramente considerare positiva. Ad aumentare i giudizi positivi resta indubbiamente il fatto che i risultati restano importanti, ma non sono lo scopo ultimo del lavoro. L’analisi è molto più ampia e deve essere estesa a tutto il movimento, al percorso di crescita dei ragazzi, alla loro reale formazione. D’accordo, tra Giovanissimi, Allievi e Primavera sono arrivato soltanto due titoli, con lo scudetto dei Giovanissimi Nazionale dell’Inter di Bellinzaghi, che ha bissato il successo del torneo di Viareggio vinto a febbraio dalla Primavera di Vecchi. Ma, come dicevamo, bisogna saper guardare ben oltre l’orizzonte.In casa nerazzurra poteva essere grande il rammarico per aver perso i pezzi pregiati della Primavera proprio per le finali scudetto. La squadra di Vecchi era partita con aspettative da Triplete, grazie a un tridente di lusso per la categoria formata da Camara, Puscas e Bonazzoli. E invece il fatto di aver visto diversi elementi volare in prima squadra si è rivelato un grande successo, come ammette il direttore del settore giovanile Roberto Samaden: «Non posso che essere orgoglioso e felice della stagione del nostro vivaio. È stato un anno in linea con gli ultimi sei, con successi importanti come lo scudetto Giovanissimi (il terzo negli ultimi quattro anni, ndr) e il torneo di Viareggio. Ma sono soprattutto felice per il numero di Primavera finiti in prima squadra, che è un segnale forte del buon lavoro svolto. Al di là del risultato finale che fa piacere, perché tutti vogliono vincere, gli indicatori che determinano la qualità del lavoro sono il numero di giocatori portati in prima squadra, quello di giocatori convocati puntualmente nelle varie nazionali e quello di giocatori che alla fine diamo al calcio professionistico. E su questo l’Inter, lo dicono studi scientifici, resta al primo posto in Italia». I numeri certificano il lavoro e l’Under 21 azzurra gli ha reso omaggio: «All’Europeo c’erano tanti ragazzi cresciuti da noi. Sorprese stagionali? Nessuna, la dedizione al lavoro quotidiano di tutti ci permette di non porci limiti».