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settore giovanileinter femminile
Una geografia di talenti nuovi, giovani e pronti a farsi notare nel calcio che conta. E cosa c'è di meglio se non una vetrina prestigiosa come quella della FIFA World Cup, in corso in questi giorni negli Emirati Arabi, per testare il livello di calcio delle nuove generazioni di un paese? L'Italia di Zoratto, ieri, ha perso 1-2 con l'Uruguay dopo due vittorie. Il ct può contare in questa avventura su diversi talenti, in gran parte provienienti dalla città meneghina. L'Italia di Zoratto è per il 50% composta da tesserati a una delle due squadre di Milano. 8 su 16, un bel numero. Lo sottolinea la Gazzetta dello Sport oggi (in un articolo a cura di Luca Bianchin) ricordando anche i nomi dei convocati "milanesi": Dimarco, Palazzi, Baldini e Steffé (in prestito al Chievo, ma nerazzurro) per l'Inter e Calabria, De Santis, Vido e Fabbro per il Milan. E probabilmente i convocati dell'Inter sarebbero 2 in più, aggiungiamo noi, se solo Zoratto non avesse escluso sorprendentemente Federico Bonazzoli dalla sua selezione e se Sciacca non fosse stato vittima di un virus. Di juventini, per esempio, ce n'è uno solo ed è oltretutto la riserva del portierone Scuffet (Udinese), Audero.
Milano si scopre quindi capitale italiana del calcio giovane. Non ha il mare come Rio de Janeiro, nè le periferie di Parigi, ma sotto l'ombra della Madunina crescono promettenti calciatori. Dopo l'Uruguay con Montevideo (16 giocatori su 16), la Russia con Mosca (81% della Nazionale U17), l'Argentina con Buenos Aires (più della metà dei giocatori provengono da lì), ecco spuntare, nella classifica delle capitali dei talenti l'Italia con Milano (50%).
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