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settore giovanileinter femminile
Un capolavoro, a prescindere da come terminerà la finale di mercoledì contro la Fiorentina: l'Inter di Stefano Vecchi raggiunge la finalissima del Torneo di Viareggio e mercoledì si giocherà l'ennesimo trofeo degli ultimi anni. Un traguardo importante e prestigioso, che diventa ancora più significativo se si pensa alle numerosissime assenze: una squadra costretta a rinunciare a Odgaard e a Colidio, a Emmers e a Dekic, ma anche a Pinamonti, Zaniolo e Bettella. Senza dimenticare Merola, Pompetti, Gavioli e Corrado, disponibili solo per la fase a gironi e tornati in gruppo solo per la semifinale, oltre a capitan Lombardoni, costretto a fare i conti con un fastidioso infortunio. Roba da mettersi le mani nei capelli. Ma questa Viareggio Cup si sta dimostrando l'ennesima vetrina per il settore giovanile nerazzurro, sempre più al top nel panorama italiano: il tecnico Vecchi si è ritrovato "costretto" a schierare tanti giocatori che nel corso della stagione avevano trovato poco spazio, tanti 2000 che l'anno scorso si erano laureati campioni d'Italia con l'Under 17, tanti elementi che fin qui avevano brillato solamente con la Berretti. Un serbatoio infinito, che sottolinea ancora una volta il grande lavoro di scouting e di formazione del vivaio interista magistralmente diretto da Roberto Samaden. Emblematico il dato sui marcatori dell'Inter in questo torneo: la formazione di Stefano Vecchi ha fin qui realizzato 12 reti, e ad andare in rete sono stati ben 11 giocatori diversi, con il solo Merola autore di una doppietta nella gara inaugurale contro gli australiani dell'A.P.I.A. Leichhardt. Un gruppo di qualità, un allenatore che ha dimostrato di essere al top nella categoria e un'organizzazione societaria con pochi eguali in Italia: l'Inter ha a disposizione una miniera d'oro, il calcio dei grandi è pronto ad accogliere questi diamanti grezzi.
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