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settore giovanileinter femminile
Partite così non sono maggioranza. Non capitano a tutti. All' Inter sì, domani pomeriggio, contro l'Ajax, nella finale della cosiddetta 'champions dei giovani'. "Gare così - concorda Andrea Stramaccioni - si giocano raramente in carriera, siamo orgogliosi di essercela guadagnata e ora siamo pronti". L'allenamento della seconda squadra nerazzurra si è appena concluso all'Arsenal Training Centre e i pensieri girano forte, la concentrazione sale, la voglia aumenta. "Non vediamo l'ora di scendere in campo": è uno stato naturale dello sport, è il sabato del villaggio.
"Partite così - racconta Stramaccioni al sito ufficiale dell' Inter - si possono preparare alla perfezione, ma poi cuore, personalità e fame di vittoria quasi sempre ne condizionano l'esito. Succede ai grandi campioni, figuriamoci a dei ragazzi di 18 anni... ". È proprio per prendere confidenza con questa dimensione, con questi spartiti importanti, che la Primavera dell' Inter è qui, in questa Londra che attraversa il weekend da uno stadio all'altro, da una partita all'altra, baciata da un sole primaverile che non sa neppure d' Inghilterra.
Dall'altra parte del Tamigi della finale c'è l'Ajax, scuola europea di riferimento per i giovani, club citato spesso a esempio. Il campo del vicino è sempre più verde, poco importa che negli anni '60-'70 da Amsterdam partirono dei dirigenti per informarsi a Milano, sponda nerazzurra, come organizzare un settore giovanile. Stramaccioni è informato anche di questo, perché la storia è una materia di studio per chi vive di calcio, e ha la personalità per replicare anche ai luoghi comuni. C'è questo Ajax giovane che tremare l' Europa fa, che ha eliminato il Barcellona e umiliato il Liverpoool, che ha i favori del pronostico. "Ma io non scambierei nessuno dei miei ragazzi che uno di loro. Sarò un grande spettacolo e noi ci saremo, dal primo all'ultimo attimo".
È atteso il presidente, Massimo Moratti. Perché quello di domani è un appuntamento importante per ogni interista, per la Società, ma anche in questo senso per molti la memoria è corta. Era il 1995 e lo stesso presidente, nuovo per l' Inter allora, sottolineava quanto era fondamentale ricostruire il ramo di formazione del club. "Moratti rappresenta il calcio italiano in assoluto, perché è amato dai suoi tifosi e rispettato e stimato da tutti gli altri - riflette Stramaccioni -. Pensare che il presidente potrà essere al nostro fianco ci trasmette una carica incredibile. Da lui ai magazzinieri saremo uniti sino ultimo secondo e non mollare di un centimetro". Tutti insieme, sotto un altro bellissimo cielo nerazzurro.
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