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Vecchi: “Come abbiamo scoperto Gnoukouri. Dimarco va in prima. La cessione di Bona…”

Riccardo Fusato

L’allenatore dell’Inter Primavera, Stefano Vecchi, alla vigilia della sua seconda stagione con l’Inter, ha parlato alla Gazzetta dello Sport: Vecchi, c’è ancora rammarico per il finale dello scorso anno? «Assolutamente no: è stata una...

L’allenatore dell’Inter Primavera, Stefano Vecchi, alla vigilia della sua seconda stagione con l’Inter, ha parlato alla Gazzetta dello Sport:Vecchi, c’è ancora rammarico per il finale dello scorso anno?«Assolutamente no: è stata una stagione da record. Se pensiamo che il settore giovanile deve formare giocatori per portarli al professionismo, credo sia successo raramente che tre giocatori in contemporanea (Gnoukouri, Puscas e Bonazzoli, ndr ) abbiano esordito in prima squadra e siano stati aggregati in pianta stabile. Sono stati quasi una decina gli innesti, tra esordi di pochi minuti e partite importanti».Ha parlato di Gnoukouri, che in tanti già definiscono «predestinato».«Non credo lo sia. I nostri osservatori l’hanno scovato grazie al fratello più piccolo, protagonista nei nostri Giovanissimi. Sapevamo che il “maggiore”, in forza al Marano Vicentino, era in prova all’Olympique Marsiglia. Quindi siamo andati a prendercelo. Si intravedevano fin da subito parecchie qualità, ma ha lavorato e continua a lavorare sodo. Gli scorre tutto addosso, gioca con grande serenità ed è impressionante proprio per questo. Anche se ha bisogno di crescere ancora fisicamente».L’ha stupita la formazione iniziale messa in campo da Mancini nel derby cinese?«Onestamente sono rimasto sorpreso, ma ho imparato a conoscerlo e vedo la grande attenzione che mette lui nel capire i miei giocatori e il suo staff nel lavorarci insieme. Mi ha fatto piacere vedere in campo 6-7 giocatori della scorsa stagione che oggi tengono già botta in prima squadra, giocando un certo livello di calcio. Per me è una grande soddisfazione, ma Mancini non è nuovo a queste scelte».Che rapporto ha con lui?«Si è creato un buon feeling. Roberto si informa, chiede: io cerco sempre di trasmettergli le mie impressioni. Quando nota qualcosa nei nostri allenamenti o nelle partitelle, sono il primo a mettermi a disposizione per dare in mano a lui e al suo staff giocatori sulla strada giusta».Ha già deciso, dei suoi ragazzi, chi sarà il capitano?«Sceglierò tra Della Giovanna e De Micheli, che sono i giocatori più rappresentativi dal punto di vista della storica presenza nel nostro settore giovanile».Un po’ come Dimarco...«Che, però, in partenza farà parte dell’organico della prima squadra. Mentre Radu, ad esempio, sarà piazzato in prestito».E sull’operazione Bonazzoli che idea si è fatto?«L’Inter ha sempre creduto in lui, la cessione è stata una necessità di bilancio. È indubbiamente il miglior giovane attaccante in Italia. Dovesse far bene, c’è la possibilità di riprenderlo grazie a un’operazione intelligente».Quali obiettivi si pone per la nuova stagione?«L’obiettivo principale resta sempre quello di formare giocatori e, allo stesso tempo, di farli crescere vincendo. Quest’anno, però, credo ci siano squadre più pronte. Noi speriamo di crescere alla svelta».Chi pensa sia, oggi, più pronto di voi?«Il Milan: hanno ‘97 e ‘98 che giocano con continuità. Anche la Juventus, che già l’anno scorso giocava con tanti ‘97, se riparte con lo stesso organico è un gradino sopra. E poi non posso non citare i campioni in carica del Torino, la Lazio e la Roma».Un pensiero al presidente Thohir...«L’abbiamo visto un po’ di volte, è sempre aggiornatissimo via sms con il nostro responsabile, Roberto Samaden. Anche a distanza, è un presidente presente».