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settore giovanileinter femminile
Un successo per certi versi anche insperato, e forse proprio per questo ancora più bello, considerate anche le tantissime assenze: l'Inter vince il Torneo di Viareggio per l'ottava volta, la seconda con Stefano Vecchi in panchina, condottiero di questo gruppo che ha dimostrato una volta di più la sua qualità e l'abbondanza di alternative. Tanti i giocatori che si sono messi in mostra nel corso della manifestazione, sottolineato anche dall'incredibile dato dei gol realizzati: 14 reti fatte con 13 giocatori diversi, un fatto più unico che raro. Un attacco cinico e ricco di soluzioni, una difesa impenetrabile (solo 2 i gol subiti in tutto il torneo), un allenatore al top della categoria: quest'Inter è più forte delle assenze, il Torneo di Viareggio ha portato una ventata d'aria fresca in vista del finale di stagione. C'è ancora un campionato da vincere, e questo gruppo ha tutte le potenzialità per giocarsela fino alla fine, consapevole di avere una rosa ricca e attrezzata in tutti i reparti. FcInter1908.it propone le sue pagelle di questa grande cavalcata nerazzurra.
Vecchi 10 e lode: L'ennesimo capolavoro della sua straordinaria carriera sulla panchina della Primavera nerazzurra. Non sbaglia una mossa, gestisce alla perfezione il gruppo tra defezioni e rientri, azzecca i cambi e tira fuori il meglio da tutti i ragazzi. Quando pensi che non possa più stupirti, trova il modo di sorprenderti ancora: insaziabile.
Pissardo 9 (6 presenze): Il miglior portiere della Viareggio Cup 2018. Tra i più esperti del gruppo, risulta fondamentale negli ottavi di finale contro la Pro Vercelli, quando si esalta nella lotteria dei calci di rigore. Sicurezza.
Valietti 8 (4 presenze, 1 gol): Torna a disposizione per la fase a eliminazione diretta, ed è uno dei fattori che convince Vecchi a virare definitivamente sul 3-5-2. Il gol all'ultimo secondo contro il Genoa rimarrà una delle cartoline più belle della Viareggio Cup 2018.
Sala 8,5 (5 presenze): Difficile fare a meno di lui. Quando le gare contano, lui c'è sempre: personalità, costanza e consapevolezza del suo ruolo in questa squadra, con la Pro Vercelli trasforma il rigore che manda l'Inter in semifinale. Alza al cielo il trofeo con la fascia di capitano al braccio. Certezza.
Nolan 8 (7 presenze, 1 gol): Sempre presente, uno degli elementi di fiducia di Vecchi. Non sempre impeccabile, ma ci mette l'anima e trova la gioia del gol in semifinale contro il Parma.
Pompetti 7,5 (3 presenze): Con il passare del tempo si sta conquistando un spazio sempre più importante in questa Inter. Rientra per la semifinale e per la finale, Vecchi non ci pensa due volte a consegnargli le chiavi del centrocampo: lo attende un finale di stagione da protagonista.
Rizzo 7,5 (6 presenze): Aggregato dalla Berretti, si prende da subito una maglia da titolare e non la molla più fino alla finale. Mezzi fisici importanti, elemento su cui si può lavorare per il futuro.
Rover 8,5 (7 presenze, 1 gol): Esterno offensivo, seconda punta, quinto di centrocampo: dovunque lo metti, fa sempre la sua parte. E lo fa bene. Il dodicesimo uomo che ogni allenatore vorrebbe avere: sblocca il punteggio in semifinale, si mette a disposizione contro la Fiorentina, disputando una prova di sacrificio e limitando le sue sgroppate offensive.
Brignoli 9 (7 presenze, 1 gol): Per vincere non basta avere qualità, serve anche spirito di sacrificio, sostanza, carattere. E l'Inter ha Brignoli: sempre in campo, sempre pronto a dare una mano ai compagni e a lottare su ogni pallone, si toglie anche lo sfizio di segnare contro la Pro Vercelli. Gladiatore.
Adorante 7 (6 presenze): A un certo punto del torneo diventa l'unico terminale offensivo a disposizione della squadra. Sgomita contro le difese avversarie, si mette al servizio dei compagni, gli manca solo il gol, sfiorato in semifinale contro il Parma con una spettacolare rovesciata.
Schirò 6,5 (7 presenze): Sempre titolare nella fase a eliminazione diretta, dà il suo contributo ma c'è sempre la sensazione che possa fare di più, che gli manchi ancora l'ultimo step per diventare il faro di questa squadra. Serve più continuità all'interno dei 90 minuti e più convinzione nei propri mezzi.
Belkheir 7,5 (4 presenze, 1 gol): Arriva in gruppo per la fase a eliminazione diretta. Non è al massimo della condizione e si vede, ma trasforma il suo rigore contro la Pro Vercelli e, soprattutto, segna il fondamentale gol dell'1-1 in finale. Il successo dell'Inter porta anche la sua firma.
Pozzer 6 (2 presenze): Scampoli di partita contro l'A.P.I.A. Leichhardt e 90 minuti contro la Salernitana, nessun intervento degno di nota per il portiere dell'Under 17. Ma il futuro è suo.
Van den Eynden 6 (2 presenze): Debutto con la Primavera per il difensore belga della Berretti, poco da segnalare.
Danso 7 (5 presenze): Quando c'è bisogno di far legna in mezzo al campo lui c'è. Qualità non eccelsa, ma è difficile rinunciare ad elementi così.
Corrado 7 (5 presenze 1 gol): Due partite da titolare, partecipa alla goleada contro l'A.P.I.A. Leichhardt. Entra bene in campo in finale contro la Fiorentina, si conferma valida alternativa per la fascia sinistra.
Rada 6 (2 presenze, 1 gol): Impegnato con la Nazionale albanese, fa in tempo a partecipare alla goleada contro gli australiani dell'A.P.I.A. Leichhardt.
Visconti 6,5 (5 presenze, 1 gol): Non trova lo spazio che magari si aspettava, ma segna il gol che chiude i conti con la Salernitana.
Colidio 6,5 (3 presenze, 1 gol): Disponibile solo per la fase a gironi, l'attaccante argentino fa il suo decidendo la gara con il Parma.
Lombardoni 6 (1 presenza): Viareggio Cup sfortunata per il capitano nerazzurro, che scende in campo solo contro il Parma nella fase a gironi per colpa di un fastidioso infortunio. Si rifarà.
Gavioli 7 (5 presenze): Ogni volta che c'è bisogno di uno che corre e si mette al servizio della squadra, lui risponde presente. Vecchi lo sa e lo schiera spesso: tre gare da titolare, in due occasioni subentra a partita in corsa. Generoso.
Bagheria sv: Avrà occasioni per mettersi in mostra.
Zappa 8 (4 presenze): Rientra per la fase a eliminazione diretta e gioca stabilmente da centrale di destra nel 3-5-2 nerazzurro, fattore determinante per il trionfo interista. Partito in sordina, da gennaio in poi è diventato un elemento fondamentale per Vecchi. Corre, difende, dimostra discrete qualità tecniche e rimane sempre concentrato dal primo all'ultimo minuto. In continua crescita.
Vergani 8 (3 presenze, 1 gol): Uno dei gioielli del settore giovanile nerazzurro. Chiamato dall'Under 17, in tre spezzoni di partita segna uno dei rigori contro la Pro Vercelli, ma soprattutto decide la finalissima contro la Fiorentina con una rete da esperto navigatore delle aree di rigore avversarie. Predestinato.
Merola 7 (4 presenze, 2 gol): Comincia alla grande, con la doppietta all'A.P.I.A. Leichhardt, poi si spegne e infine parte con l'Under 18. Torna titolare in finale, sfiora il gol di testa, non proprio la sua qualità migliore. In questo finale di stagione può dare luce a un'annata sfortunata.
Marzupio 6,5 (4 presenze, 1 gol): Una bella sorpresa. Aggregato dalla Virtus Bergamo, si cala subito nella nuova realtà e trova anche la soddisfazione del primo gol in nerazzurro contro la Salernitana.
D'Amico 7,5 (6 presenze): Quando entra in campo regala sempre vivacità e imprevedibilità. Le sue accelerate fanno impazzire la difesa della Fiorentina, si è guadagnato l'ingresso definitivo nella rosa della Primavera.
Odgaard 6,5 (2 presenze, 1 gol): Entra e decide la gara contro l'A.P.I.A. Leichhardt, ferma sullo 0-0 prima del suo ingresso in campo. Poi parte per gli impegni con la Danimarca Under 19.
Roric 6 (4 presenze): Qualche spezzone di partita per il centrocampista sloveno della Berretti, in futuro ci sarà bisogno anche di lui.
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