Gianfelice Facchetti: "La cosa più bella che ci ha lasciato il papà è il suo popolo, l'umanità di appassionati che insieme a lui ha gioito e sofferto durante e dopo la carriera. Ho incontrato questo popolo nel corso degli ultimi dieci anni. Da quella moltitudine di volti e di mani esce il ritratto di un'Italia poco rumorosa, ma piena di speranza."