Il presidente del Milan, durante l'evento 'Il Foglio a San Siro' ha parlato del tema stadio. Queste le parole di Paolo Scaroni:«Ne abbiamo parlato in forma ottimista, poi siamo diventati pessimisti, poi abbiamo parlato di altri progetti e investimenti. Abbiamo fatto una specie di gioco dell'oca, siamo tornati da dove eravamo partiti. Costruire un nuovo stadio qui a San Siro. Giocare al Meazza fino a che il nuovo stadio sarà pronto e traslocare poi dal Meazza al nuovo impianto e qui al Meazza, conservando le vestigia di un impianto così importante che tutti amiamo, faremo la sede del Milan, dell'Inter, un albergo, faremo tante cose».


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Scaroni: “Nuovo stadio? Molto più del 50%. Faremo anche sedi Inter, Milan, albergo e…”

«Sono ottimista perché non è più solo il progetto del Milan e dell'Inter ma anche del Comune di Milano e del sindaco che vuole dotare la città di un meraviglioso stadio. La città lo merita perché grazie a Milan e Inter è una capitale mondiale del calcio e deve avere uno stadio efficientissimo. Lo vogliamo noi e lo vuole il sindaco. Mantengo sempre un tasso di preoccupazione perché conosco l'Italia e so che è difficile in Italia fare le grandi opere. Però se mi chiedete che probabilità do di arrivare alla fine del processo in modo positivo oggi dico ben più del 50%», ha spiegato ancora.
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Perché no alla ristrutturazione
—«Anche le altre ipotesi prese in considerazione hanno giocato dalla nostra parte. Ma mi metto nei panni dell'Amministrazione Comunale, ci sono tante voci e non è facile coagulare un consenso attorno ad un'opera così importante, lo posso capire. Poi ha giocato a favore il fatto che i due club sono decisi ad avere una nuova struttura e avremmo preso in considerazione anche l'idea di uscire da San Siro è stato importante. Sono sempre stato contrario alla ristrutturazione. Nell'attuale impianto ogni tre giorni entrano 70mila persone. Lo considero una cosa pericolosa per persone e tifosi. Non esiste un esempio di due squadre che non ristrutturano in maniera così pesante uno stadio e continuano a giocarci. Se avessimo avuto qui vicino a Milano uno stadio da 40mila spettatori in cui giocare la ristrutturazione avrebbe senso. Non ristrutturiamo San Siro perché avere un cantiere aperto e ospitare 70mila persone contemporaneamente non si può fare», ha concluso in merito.
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