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16 maggio 2010, scudetto. Il Siena voleva vincere per onorare il campionato. E ora?

Stava arrivando la fine del campionato, ma già nei primi giorni di maggio si immaginava una sfida testa a testa tra Roma e Inter fino all’ultima giornata. I nerazzurri sarebbero andati in scena a Siena, i giallorossi avevano il Chievo da...

Eva A. Provenzano

Stava arrivando la fine del campionato, ma già nei primi giorni di maggio si immaginava una sfida testa a testa tra Roma e Inter fino all'ultima giornata. I nerazzurri sarebbero andati in scena a Siena, i giallorossi avevano il Chievo da battere. Sulla panchina interista c'era Mourinho, era il 2010 e il presidente Mezzaroma, si diceva a quel tempo aveva promesso un premio ai suoi che dovevano impegnarsi contro i nerazzurri - a salvezza conquistata - perché avrebbero così ricevuto un premio. Con un comunicato il Siena smentì in parte: "Il presidente Massimo Mezzaroma, poco dopo il suo insediamento, ha garantito alla squadra un premio salvezza, da corrispondere in caso di permanenza in serie A nella prossima stagione. E nel rispetto dei propri tifosi e della correttezza del campionato, ha sempre e solo chiesto alla squadra di impegnarsi al massimo in ogni partita e di onorare la stagione fino al termine, cercando di ottenere il miglior piazzamento possibile".

Josè se la legò al dito e prima di quella gara, alla fine della partita contro la Lazio, quella del famoso 'scansamose', disse: "Abbiamo due partite complicate: il Chievo è una squadra molto difficile, pericolosa in contropiede, il Siena è una squadra che ha molta più qualità rispetto alla loro posizione in classifica: se è vero che il presidente loro è felice se battono l'Inter e pagherà lo stesso (premio) che pagherebbe se la squadra si dovesse salvare, sicuramente questa sarà una motivazione in più per i giocatori. E chissà se la Roma, che oggi non paga premio di gioco (vittoria, ndr), è disponibile per dare qualche soldo in più al Siena. Noi sappiamo che sarà difficile fino alla fine e non voglio parlare di tripletta, né di Champions". 

Mou fu deferito e il proprietario del Siena insistette nei giorni seguenti: "Ci vorrà una prestazione di cuore e sangue per dimostrare di essere seri". L'Inter riuscì a sbloccare quella gara grazie ad un gol di Milito, una gara che si era fatta maledettamente difficile, finì uno a zero: 18esimo scudetto. 16 maggio di un anno storico. Era già stata vinta la Coppa Italia il 5 maggio e il 22 ci sarebbe stata la finale di Madrid. Ricordi bellissimi. 

E adesso il presente. Per l'Inter questa non è stata una grande stagione. I primi posti sono stati a portata di mano fino ad un'ecatombe di infortuni che - anche al netto di errori fatti sul campo e punti persi quando non si dovevano perdere - l'hanno fatta scivolare fino al nono posto in classifica. A giocarsi la terza piazza ci sono Milan e Fiorentina. Le formazioni di Allegri e Montella inseguono la qualificazione ai preliminari della Champions League del prossimo anno. La viola gioca contro il Pescara già retrocesso. I rossoneri contro il Siena già in Serie B. Si combatterà comunque nell'ultima giornata di questa stagione con "una prestazione di cuore e di sangue, per dimostrare di essere seri"?.