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Acquisti e bilancio, Thohir fa l’equilibrista: senza CL cessione illustre? E si rischia…

Riccardo Fusato

Ma allora i soldi ci sono? E’ questa la domanda che molti tifosi nerazzurri, e non solo, si stanno facendo dopo gli acquisti, da parte dell’Inter di Podolski e Shaqiri. La situazione economica in casa nerazzurra non è delle più rosee e...

Ma allora i soldi ci sono? E’ questa la domanda che molti tifosi nerazzurri, e non solo, si stanno facendo dopo gli acquisti, da parte dell’Inter di Podolski e Shaqiri.La situazione economica in casa nerazzurra non è delle più rosee e nonostante gli sforzi di Thohir e soci per cercare di aumentare i ricavi, cercando di sviluppare il settore commerciali, il balzo decisivo verso una tranquillità finanziaria può darlo solo il ritorno nell’Europa dei grandi, che tradotto significa Champions League. Il problema però non è semplice perché stante il rosso delle ultime stagioni e i controllori dell’Uefa, questo obbliga i nerazzurri a fare operazioni in prestito o con pagamenti dilazionati perché se non riesci ad elevare la qualità della rosa tutto si complicaL’acquisto di Shaqiri è la cartina di tornasole: nelle clausole contrattuali, infatti, è previsto  l’obbligo di riscatto, che non ha vantaggi contabili visto che l’ammortamento scatta subito, ma fa comodo alla cassa (il pagamento rateale parte da luglio) e serve a rispettare i parametri (covenants) imposti da Goldman Sachs.

Ora, il prossimo obiettivo è quello di racimolare qualche euro dalle cessioni di Kuzmanovic (5 milioni), 3-4 da Krhin e 4-5 milioni dai risparmi (fino a giugno) dei loro ingaggi e di quelli dei partenti Osvaldo e M’Vila. Sono economie di scala utili per compensare gli esborsi per i nuovi. Ma Thohir, considerando il pregresso dei conti, si sta prendendo alti rischi: se manca la Champions, in estate sarà inevitabile l’addio di uno o più gioielli e potrebbe traballare l’intera impalcatura economico-finanziaria. Anche perché l’Inter ha bisogno nel frattempo di cash per la gestione corrente: l’aumento di capitale non entusiasma, si lavora a un prestito obbligazionario.