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Vincere il derby con una manita e rovinare tutto. E' successo domenica durante il derby degli Allievi. I rossoneri stanno vincendo per 5-0 quando Cosimo La Ferrara passa davanti alla panchina nerazzurra irridendola con il segno della manita. E fin qui si potrebbe al limite discutere della classe di saper vincere. Purtroppo il giocatore rossonero si è spinto oltre e ha insultato Justice Opoku. E' quel "questo è per te, negro di m..." a rovinare tutto e a far sfumare il finale della partita nella maleducazione e nella mancanza di civiltà che vediamo troppo spesso sui nostri campi. Cristian Brocchi, allenatore dei rossoneri, appreso quanto detto da La Ferrara sostituisce immediatamente il giocatore, non prima di averlo mandato a scusarsi. A quel punto anche Opoku perde probabilmente la pazienza e molla uno schiaffo al milanista, guadagnandosi un'ammonizione. Brutto episodio, che macchia inevitabilmente una bella vittoria.
Benoit Cauet ha apprezzato molto il gesto di Brocchi: "Credo che un atteggiamento del genere nel settore giovanile non dovrebbe esserci. Ho apprezzato molto quello che ha fatto il mio collega, noi cresciamo uomini di domani". Cristian Brocchi ha ribadito: "So che certe partite le si vuole vincere a tutti i costi, ma certe cose non devono accadere. Sapevo che i ragazzi si erano già beccati in facebook in settimana...."
E quel che è certo è che l'episodio non nasce dal nulla. Justice Opoku è stato, negli ultimi anni, preso di mira nell'ambiente rossonero e quest'ultimo brutto episodio ne è, probabilmente, una conseguenza. Grave è che su una sana e comprensibile rivalità prevalga l'ignoranza e che si precipiti nel razzismo più bieco. La vittoria dello scudetto nella scorsa stagione da parte dei nerazzurri non è andata giù a molti, ecco perché un derby può essere sentito a questi livelli. Ciò che non dovrebbe mai succedere è che si sfoci in questi insulti. Come ha sottolineato il responsabile del settore giovanile Roberto Samaden: "Chi sbaglia è giusto che venga punito, però dobbiamo anche guardarci attorno. Cosa produce la società per questi ragazzi, quali sono i modelli di riferimento? Non possiamo scindere la vita dal campo. Se negli stadi si producono cori di un certo tipo, possiamo pretendere che i ragazzi si comportino in maniera integerrima? L’unica arma è l’educazione." L'educazione ad essere uomini prima che giocatori. L'educazione a perdere ma, in certi casi, anche a vincere.
Twitter @SBertagna
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