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Alvarez, Sunderland usa la stampa. Inter tace ma non si pieghi: in ballo più di 11 mln

Attacchi concentrici, trattative spinose e una società da rilanciare: l’Inter attuale galleggia tra queste incognite poco simpatiche da gestire, che senza dubbio portano in dote una responsabilità non indifferente. Il fattore relativo...

Alessandro De Felice

Attacchi concentrici, trattative spinose e una società da rilanciare: l’Inter attuale galleggia tra queste incognite poco simpatiche da gestire, che senza dubbio portano in dote una responsabilità non indifferente.Il fattore relativo all’espansione del brand è uno dei cavalli di battaglia della nuova gestione, un punto fondamentale da cui ripartire per il bene dello sviluppo economico (e non solo) del glorioso club a strisce nere e azzurre. La massima espansione globale è l’obiettivo da raggiungere: resta da sistemare il percorso.

Un tragitto che non può fare a meno - in determinate circostanze - di seguire una traiettoria rigorosa perché il rispetto, talvolta, va guadagnato anche così: senza guardare in faccia nessuno e dando credito alle proprie idee, prima ancora di trovare favori in quelle degli altri. Che tanto si sa, all’Inter non ha mai regalato niente nessuno e i nostri bei pacchi ce li siamo sempre tenuti in silenzio. Per rigore si intende quello dettato dalla società, che dovrà mostrarsi fredda e impeccabile di fronte ad alcune scelte. Probabilmente i tifosi inizieranno a fare la tara tra la nuova e la vecchia gestione proprio basandosi sulla differenza di gestione dei vari casi, che obbligatoriamente verranno via via presentandosi. Qualcuno di questi ha già bussato alla porta del club di Corso Vittorio Emanuele.

Piero Ausilio sta gestendo la spinosa questione di Ricky Alvarez, il calciatore argentino si era accasato la scorsa estate al Sunderland, siglando un contratto con obbligo di riscatto al raggiungimento della salvezza del club inglese. Ma dopo poche prestazioni e tanti infortuni, il Sunderland appare smanioso di rivedere gli accordi stipulati solo pochi mesi fa, chiedendo un sostanziale sconto alla società di Erick Thohir, che fino a questo momento sta facendo finta di non sentire. L’accordo sull’obbligo di riscatto c’è e non si discute, resta da capire per quale motivo i dirigenti del Sunderland si sentano in diritto di poter affermare il contrario o quanto meno lasciarlo intendere, mentre è ancora più sorprendente il silenzio della dirigenza nerazzurra che, invece, potrebbe scendere in campo e chiarire la questione anche con modi abbastanza severi.La credibilità di qualsiasi club passa anche dalla capacità dello stesso di farsi rispettare e di far valere i propri diritti in ambito nazionale, ma anche europeo e mondiale. Sta passando il messaggio che alla fine della storia il Sunderland otterrà quello che desidera (un sostanzioso sconto) e questo principio non è da accogliere con entusiasmo. Alla fine parleranno i fatti e Ausilio mostrerà di avere giusti argomenti per pretendere la permanenza di Alvarez in Inghilterra, ma certe voci andrebbero spente fin dall’inizio e, come dicevamo prima, anche con un certo rigore.