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Piero Ausilio, nell'intervista ad Halifax per "Football Manager", ha parlato di come ci si relaziona con un presidente straniero e di che caratteristiche deve avere un allenatore moderno: "Se hai un presidente italiano, che vive e lavora presso la sede del club, è normale che hai un confronto che è giornaliero, anche fisicamente. Hai un modo di confrontarti, le informazioni sono dirette. Con un presidente straniero il lavoro è diverso, come sta facendo il nostro sta dando una struttura manageriale. C'è un'area sportiva ma poi c'è tutta un'area commerciale, gestionale che è affidato a dei manager. Questi manager hanno delle deleghe ben precise e quando bisogna aggiornarlo si fa con il telefono e con la mail o, se si ha la fortuna come nel nostro caso di avere un presidente che almeno una volta al mese o anche di più viene qui a Milano c'è la possibilità di relazionarlo su tutto. Tutti gli aggiornamenti, anche di mercato, sono concordati con lui. La tecnologia ti permette di confrontarti in mile modi. Non si fa un'operazione senza l'ok del tuo presidente"
L'ALLENATORE - "E' sempre più un manager l'allenatore moderno. Venti anni fa doveva essere bravo soprattutto sul campo, le rose erano ridotte. Oggi devi essere un manager a 360 gradi, ci sono 25 giocatori, ci sono più competizioni. I calciatori sono quasi tutti internazionali e di un certo livello e quindi anche di una certa aspettativa. Tutti si aspettano di essere protagonisti, l'allenatore deve tenerli tutti motivati, tutti utili al gruppo e tutti uniti in un'unica direzione. Questo lo puoi fare se hai ottime qualità come gestore e uomo oltre che insegnante di calcio. L'allenatore moderno deve avere questi requisiti".
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