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A volte il merito è tutto suo e vorrebbero fargli una statua. A volte invece gli toccano le critiche: quando le cose vanno un po' male se la prendono anche con lui. Piero Ausilio è il direttore sportivo dell'Inter: dopo tanti anni di lavoro a fianco a Branca, da un anno, dall'arrivo di Thohir alla guida del club di Corso Vittorio Emanuele, è il principale responsabile del mercato nerazzurro. E oggi, in diretta da InterChannel, risponde alle domande e alle curiosità dei tifosi interisti.
Ecco le dichiarazioni di Ausilio:
Chiacchierare alla fine aiuta a chiarire alcune cose dette male, non si può stare sempre a smentire tutti i giorni quello che dicono.
-Baselli?
L'Inter è stata su Baselli, ma molto prima rispetto agli altri. Non c'è stata in quel momento perché abbiamo scelto brozovic, volevamo lui, non eravamo sicuri di prenderlo, tante italiane e stranieri avevano pensato a lui. Non è vero dire che l'Inter si è fatta sotto a gennaio. Ad agosto sì. L'Inter spesso forma anche i giocatori che le altre prendono, questa cosa dimostra che l'Inter i giocatori li segue, li conosce, poi non possiamo prenderli tutti. Mai trattato Baselli, mi piace, ma mai contattato qualcuno negli ultimi giorni di mercato.
-Tecnologia serve?
La utilizziamo, permette di ottimizzare i tempi. Non esiste però un calciatore che si prende solo perché la tecnologia lo consiglia. E' un supporto utile, perché si può controllare qualsiasi cosa, c'è sempre però un confronto tra persona prima di fare una scelta.
-Allan dell'Udinese?
Lo conosciamo, buon giocatore, è cresciuto tanto. L'Udinese vende bene i suoi calciatori.
-Bonazzoli?
Dovevamo trovare risorse per fare cassa, altrimenti non avremmo potuto prendere Brozovic, Shaq. Invece di vendere un pezzo importante, abbiamo pensato a questa soluzione. Mi sento tranquillo però perché se avrà la crescita che tutti speriamo tornerà all'Inter.
-Benassi?
Sta facendo bene, è nostro al 50%. Ha avuto la forza e il carattere per riprendersi la maglia da titolare. Ha personalità. Lavorare con ventura migliora, aiuta. E' un ottimo allenatore, Benassi ha avuto la fortuna di fare un'esperienza con lui.
-Crisetig?
Sta facendo molto bene a Cagliari, è in prestito biennale, volevamo trovasse continuità. A Cagliari gliela stanno dando, lo stiamo seguendo, è uno dei profili che sono convinto prima a o poi tornerà. Ha bisogno di qualche anno ancora, ma non vogliamo rinunciare a lui, nonostante ce ne sia stata la possibilità.
-Correia?
Molto forte fisicamente, farà parlare di sé molto velocimente.
-Italo che giocatore è?
Difensore centrale, buon fisico, buona tecnica. E' stato preso per fare qualche mese in primavera, ma Mancini è rimasto impressionato, pur non avendo una condizione fisica ottimale.
-Andreolli?
Marco è un giocatore molto importante per l'Inter, ha senso di appartenenza ai nostri colori, ha voglia di trasmetterli. Accetta con serenità le decisioni dell'allenatore quando non è chiamato in causa dall'inizio, se ha l'opportunità di giocare non la sbaglia. Ha capito cosa vuol dire essere calciatore dell'Inter. Era stato inserito nella trattativa per portare Chivu a Milano, ha giocato al Chievo e ha soprattutto rifiutato il Milan. Io dovevo convincere Andreolli ad andare a Roma, abbiamo chiuso alle 4 di notte e ancora non era convinto, abbiamo viaggiato insieme verso Roma, poi ha accettato. E' interista dentro, è andato via con fatica ed è tornato con grande entusiasmo quando ne ha avuto l'opportunità.
-Giocatori più in forma ora?
L'Inter sta bene, non parlo dei singoli. La squadra è in salute, non ci sono condizionamenti e cali particolari. Qualche calciatore ha bisogno di tempo per tornare ad esprimersi a performance ideali, qualcuno non è al 100%, ma tanti sono in buone condizioni, una partita come quella di mercoledì non la fai se non stai bene.
-Inter?
Ho accettato l'Inter perché l'obiettivo era arrivare a fare quello che faccio ora. Ero parte di un'Inter che ha vinto orgogliosamente, ora vorrei appartenere a quell'Inter che ricomincerà a vincere.
-Touré all'Inter?
E' una cosa veramente grande. Io penso che sia un'operazione quasi impossibile. Abbiamo la fortuna di avere un allenatore che qualche anno con lui ci è stato, se c'è una possibilità attraverso Mancini ce la giocheremo. Ad oggi assolutamente difficile. Ho dato i titoli ai giornali per domani, sicuro. E' ai limiti dell'impossibile, ma sarebbe una grande cosa. E' uno di quei calciatori indiscutibile, è ai limiti dell'impossibile, per noi sarebbe straordinario, ma non so quanto concretamente realizzabile. Non dico no perché non mi piace dire no senza avere basi concrete.
-Contratti per giugno?
Non smettiamo mai di lavorare, le cose devi sempre programmarle e vedere quando arriva il momento se sei in condizione di chiudere. Abbiamo già idee, ci siamo confrontati con il mister per cosa potrà essere utile, cosa andrà preso e cercheremo di farci trovare pronti.
-Giocatore cui sei più affezionato?
tanti, tanti li vedo anche qui. Rivedere Santon è stata una gioia doppia, ancora più grande. Si era un po' perso qui, ha trovato una strada diversa ma coraggiosa, l'ho trovato più sereno, più uomo. Tutte cose che ti cambiano, le senti addosso. Era andato via come un bambino, credo possa essere il suo trampolino, gli ho detto 'non devi pensare di aver fatto nulla, se hai umiltà potrai anche andare in Nazionale'. Si è ritrovato a fare a 18 anni a fare cose impensabili, è andato in Nazionale a 17 anni, poi ha avuto delle difficoltà e le ha superate, è tornato qui con tante possibilità di far bene.
-Ronaldo?
Miglior calciatore visto all'Inter. Ma come operazione anche per la contropartita tecnica la cessione di un giocatore straordinario come Ibra, che poi ci ha permesso di vincere tutto, credo sia migliore operazione degli ultimi 20 anni dell'Inter.
-Migliore trattativa di sempre?
Per ragioni economiche e tecniche la vendita di Ibra con tanti soldi e Eto'o operazione perfetta che Moratti e Branca hanno chiuso.
-Inter?
Sono arrivato nel gennaio '98, segretario del settore giovanile, poi responsabile del settore giovanile. Poi ho preso abilitazione da direttore sportivo, bella esperienza. Sono tornato come direttore del settore giovanile e ora direttore sportivo, in realtà il mercato è un lavoro che ora faccio da solo, io ho sempre fatto da supporto per vari direttori dell'area tecnica. A giugno '98 mercato insieme a Mazzola, poi Branca in modo più diretto, ero una sorta di vice. Non ho percepito la differenza quando mi sono ritrovato da solo.
-Osvaldo?
I tempi non li conosco. C'è stato interesse del Boca, ma è una cosa che sta portando avanti il calciatore. Se avrà piacere e interesse a sistemarsi al Boca per questi cinque mesi... Non è di proprietà dell'Inter, l'ultima parola spetta al Southampton, non solo a noi. Gli abbiamo dato assoluta disponibilità nel trovare la soluzione migliore per lui. E' un ragazzo che se ha la possibilità di tornare a Buenos Aires ed è felice, la cosa può solo farci piacere. E' in prestito all'Inter, è tesserato fino al 30 di giugno, deve chiederci la disponibilità, ma va chiesta anche al Southampton. Tornare indietro? No.
-Lavezzi bloccato già per giugno?
Nessuna di queste cose. Finzione no, è un gicoatore che è sempre piaciuto, prima del Psg c'è stata una piccola possibilità che arrivasse, giocatore che non si può discutere, a chi non piace, ma gioca per una squadra molto importante, è una cosa molto difficile, ma l'impossibile nel calcio esiste solo per Cristiano e Messi.
-Messi pronto?
Per l'Inter (ride, ndr).
-Vicini a Cristiano?
E' una cosa parecchio parecchio costosa.
-Mercato più corto d'estate?
Sarei favorevole a chiudere il mercato prima e iniziare la stagione prima. Se inizi alla fine di agosto tutti sono portati a speculare sulla cosa, perché magari due mesi di stipendio li risparmi. Un allenatore ha il diritto di lavorare da subito con giocatori che poi si ritrova. 15-20 di agosto potrebbe già iniziare il campionato per me. Questo costringerebbe a lavorare meglio da subito.
-Bilancio?
Non sono mai soddisfatto al 100% di quello che riesco a fare, ma un bilancio lo puoi fare al 3 febbraio, quello della stagione solo a maggio. Ho fatto il massimo per quello che si potesse fare rispettando condizionamenti finanziari e direttive tecniche. Mi sento sereno perché ho fatto quello che era nelle mie possibilità. Quello di gennaio mi è piaciuto di più perché ho potuto lavorare su cose più brillanti, Murillo e Brozovic seguiti per tanto tempo, in piena sintonia con le esigenze dell'allenatore. mancini era soddisfatto ed era consapevole non si potesse fare tantissimo a gennaio, le squadre non vogliono privarsi. C'è la cattiva abitudine di fare le cose pensando ai tempi che hai a disposizione. Abbiamo programmato per tempo quello che volevamo fare, dando la possibilità al mister di lavorare già i primi di gennaio con alcuni dei colpi. A noi non interessa fare le cose all'ultimo giorno, prima lo fai meglio è.
-Simeone jr?
E' un buon giocatore, lo conosciamo, ma non è priorità. Abbiamo altre cose da sistemare.
-I giocatori devono capire il pesso della maglia che indossano...
Tutte le componenti della società, squadra, allenatore, sono allineati a quello che deve essere l'obiettivo: far bene partita dopo partita, capire l'importanza di questi colori quando si scende in campo, non è sempre facile. Quando cambi tanto non si trasmettono in mdodo automatico, ma le componenti nella squadra non smettono mai di ricordarlo ai ragazzi. Sono loro i primi dispiaciuti per questa situazione. Non dobbiamo mai smettere, ogni giorno ripetiamo che bisogna avere fiducia, un giorno tutto questo sarà ricompensato.
-Casiraghi?
Ci lavoro da 25 anni. Per me è un secondo padre. Per tempo passato insieme ho visto negli ultimi anni più lui della mia famiglia. E' un uomo che vive di passione, si muove solo per la grande passione che ha nello scoprire giocatori, lo ha dimostrato anche negli ultimi anni. Italo lo aveva visto lui. Lo abbiamo seguito, ma è stato notato la prima volta 4 anni fa. Ci siamo ricordati di questa opportunità e l'abbiamo chiusa. Punto di rierimento per noi ancora per molti anni.
-Camara?
Mancini ha il record assoluto per giovani fatti esordire dalla primavera. Molti sono diventati giocatori importanti, come Bonucci. Tra quest'anno e il suo primo periodo ha fatto esordire 30 ragazzi, alcuni più legati a situazioni del momento. Ricordo Slavkovski ad esempio. Meggiorini invece ha giocato per diversi anni a un buon livello. Santon era un Allievo, in Primavera ha fatto solo le finali. Italo e Ze Turbo li ha già voluti qui, poi con la scusa che non possono giocare al Viareggio vuole che si allenino qui, li sta valutando e valorizzando, Puscas non sarà l'ultimo ad entrare in queste partite.
-Trattativa Shaqiri?
Con il Bayern Monaco verso la fine dell'anno. Con l'entourage del giocatore invece tempo prima. Il fratello è stato qui tre anno fa e si ricordava dei discorsi fatti, prima che Shaqiri andasse al Bayern e fosse un giocatore affermato, abbiamo mantenuto i rapporti. Le cose nascono tempo prima, non le abbandoni e diventa più facile riprenderle. Ottobre-novembre ne abbiamo iniziato a parlare, cioè con l'arrivo di mancini. Ha fatto capire che voleva determinati giocatori, abbiamo messo un paio di nomi sul tavolo, lui ha detto che Shaq gli piaceva e abbiamo inziato l'approccio.
-Portare campioni all'Inter?
Lo puoi fare solo se ti sostengono determinati parametri, anche quelli economici. Per i campioni non ti serve un dirigente, lo vede chiunque. E' difficile quando vai a scegliere un giovane, sperando che possa diventare top player. Ma soddisfazione grandissima se ciò avviene. Dà grande grande orgoglio.
-Parametri per acquisti?
Il talento deve esserci, devi avere qualità tecnica alla base di una qualsiasi scelta. Servono però determinati aspetti caratteriali, il talento non basta se non hai carisma, voglia di migliorarti, se non hai queste cose con talento e qualità fai poco.
-Assalto a Dybala?
Penso sia un'operazione difficilissima, perché il Palermo è una società che vende bene i gioielli, Dybala uno di questi. Nons arà un'operazione facile e costosa. Stiamo parlando di un ottimo giocatore che conosco da tanto tempo. Lo avevo cercato a dire la verità. Quando non aveva il passaporto. Non era pronto per fare il titolare all'Inter, sacrificare un posto da extracomunitario per ragazzo di bellissime speranze e potenzialità non era facile. Speravamo di prenderlo a certe condizioni, con il suo acquisto al Palermo già numeri diversi, ma nessun rimpianto.
-Giocatore più forte comprato qui?
Posso parlare di questo mercato. Una cosa si fa e si condivide insieme, non c'è mai paternità di un'idea, c'è confronto con allenatore, c'è una società, presidente, le idee sono condivise. Particolarmente soddisfatto di quelli presi ora, non ne cito uno, possono tutti dare un contributo particolare all'Inter. Brozovic? Già quest'estate, il Mondiale da protagonista poteva complicare le cose, siamo partiti prima rispetto agli altri, quando il giocatore ha dovuto scegliere ha deciso per la prima 'fidanzata', ha scelto l'Inter.
-Murillo?
Acquisto non ancora definito, è un po' più di un interesse, ma se non ci piacesse non staremmo qui a parlarne. Ha delle ccaratteristiche che un po' ricordano Cordoba, ha un buon piede, può giocare a destra e a sinistra. Non è altissimo, ma è molto esplosivo. In tante cose ricorda Ivan, ma ognuno ha caratteristiche ben precise che lo contraddistinguono da altri. Ivan è un punto di riferimento per partite vinte e trofei, gli auguro una carriera simile.
-Khedira e Konoplyanka?
Parametri un po' esosi. Konoplyanka viene da una situazione particolare, non è convinto di andar via, è un'opportunità. Roma su di lui? Sabatini seguiva più profili e un solo extracomunitario poteva prendere.
-Costruzione con nuovi acquisti?
Quando pensi a Brozovic o Santon pensi a cosa potranno dare in futuro, abbiamo preso giocatori pensando che potranno essere importanti per il futuro, ma a partire da questa stagione. non mi piace lavorare solo per 4 mesi. Quella di Podolski è una situazione diversa, appartiene a un club importante, ha 30 anni, abbiamo potuto prenderlo in prestito. Altri sono nostri già praticamente.
-Errore Ranocchia?
L'errore non è mai di un giocatore solo. Qualcuno guardando crede che l'errore lo abbia fatto solo lui, ma l'ho visto fare prima anche da altri compagni, c'è responsabilità di tutti o quasi tutti. Lui non deve dimostrare niente, deve stare tranquillo, è serio, non sta giocando al meglio della condizione, ha l'Inter nel cuore, sta stringendo i denti, gioca da capitano, tiene a questi colori. Aveva difficoltà fisiche a Napoli, ha stretto i denti. Sono cose che da fuori non si vedono, ma valgono tanto per noi. Conta solo quello che avrà davanti domenica e lui sta giò ragionando in questi termini.
-Rinnovo di Ranocchia?
Sì. Basta anche una stretta di mano con alcune persone, con lui c'è già stata, per situazioni burocratiche non è stato formalizzato il suo contratto, ma è già prolungato di fatto di qualche anno.
-Tre big d'estate? Accontentato Mancini?
Non ho mai voluto illudere nessuno, ma non penso che l'Inter possa migliorare solo con big che costano 30/40 mln. Se vai su quei giocatori magari non sbagli, ma si possono trovare anche altri giocatori che col tempo diventano big.
-Podolski?
Non si può discutere, campione. Ora paga gli ultimi mesi all'Arsenal dove ha giocato poco, ha avuto poca continuità, ha bisogno di tempo per trovare condizione che lo metta nella situazione ideale per esprimersi. E' un giocatore di grande potenza, aggressività, ha tanto carattere. Ha deciso di mettersi in gioco qui, ha lasciato l'Arsenal in una situazione agevole, ha ancora tanto da dare al calcio generale.
-L'aspetto mentale conta?
Quello che si poteva fare nel 2010 e nel 2009 non corrisponde a quello che si può fare ora. Bisogna contestualizzare il momento, alla qualità si deve aggiungere personalità e carisma, senza queste caratteristiche non si può indossare la maglia dell'Inter, non si può giocare a San Siro. Nei giovani spesso queste cose migliorano col tempo. Da ragazzi del '94 non puoi aspettarti che abbiano stesso acrisma di Figo ad esempio. Non si potrebbe mai fare a meno di queste caratteristiche.
-Soddisfatto per gli ultimi acquisti?
Sì, abbiamo fatto il massimo, anche qualcosa di più. Portare a Milano giocatori come Shaq, Podolski da club importanti, poi Brozovic, Murillo con cui c'è parecchio di concreto. Erano giovani molto ambiti a livello europeo. Abbiamo convinto Shaqiri che il nostro potesse essere un buon progetto nel medio periodo, rispetto ad altri club. C'è sicuro soddisfazione.
-Squadra?
Il mister trasmette buone sensazioni, questa è una buona squadra, non è inferiore alle primissime, se non la prima. Ne abbiamo avuto conferma a Napoli, abbiamo giocato con autorità e personalità e perso con un infortunio di squadra, non individuale. Quello che pensiamo corrisponde al vero, la squadra ha valori, giocatori che devono migliorare e si può fare molto meglio.
-Cessioni importanti a fine stagione?
Senza la CL vengono a mancare risorse importanti pe ril nuovo mercato. Non faccio nomi, ci sono indiziati maggiori, ma è nromale che senza CL qualcuno dovrà partire. A gennaio abbiamo utilizzato per finanziare il mercato qualche giovane che è stato sacrificato, per Bonazzoli invece in futuro potremo controllare la sua crescita. Abbiamo un buon rapporto con la Samp.
-Ci sono possibilità che l'Inter prenda Cassano?
Davanti stiamo bene così, Antonio ha lasciato un bel ricordo, è rimasto in rappoort splendidi, ma non è detto che le strade debbano incontrarsi. Non prenderemo Cassano e attaccanti, abbiamo deciso di puntare sui nostri giovani Puscas e Bonazzoli.
-Murillo piace?
Mi piace.
-Scelta di mandare giocatori altrove?
Quando un giocatore si abitua all'Inter è sempre difficile fargli capire che la soluzione migliore per lui è quella di giocare e trovare continuità. Con continuità e miglioramento fa prendere a noi in considerazione il suo ritorno. E' successo con Santon, ceduto a titolo definitivo. L'esoerienza in Inghilterra lo ha riempito, migliorato ed è tornato. Questa deve essere l'idea.
-Schelotto riscattato dal Chievo?
Salvezza del Chievo e un certo numero di presenze: 25/26. Sta giocando e anche bene. Sono contenti. I contratti ora sono pieni di clausole perché nessuno vuole rischiare. Il Chievo vuole salvarsi e legare il contratto alla continuità di rendimento. Schelotto lo sta facendo.
-Napoli-Inter?
Avremmo preferito vincerla quella partita, sul campo ci siamo andati anche vicini. C'è amarezza, dispiacere, perché si teneva tantissimo alla Tim Cup. Ma quando ti ritrovi a fare un'analisi più approfondita con il tecnico il giorno dopo noti che c'erano tanti ragazzi giovani, Puscas, Santon che non si era nemmeno allenato con la squadra. Siamo riusciti a fare una prestazione autoritaria, di qualità, con un secondo tempo da protagonisti. Ci portiamo a casa tante cose positive che danno fiducia per il futuro.
-Sempre chiaro sul mercato...
Non c'è mai stato un problema, credo sia una forma di rispetto, bisogna essere chiari, onesti. Da parte nostra c'è la serenità di aver fatto il meglio che si potesse fare. Io ho lavorato duramente con mister e staff e abbiamo deciso di fare questo tipo di mercato, sapendo le difficoltà imposte di natura finanziaria, ma siamo convinti di aver fatto un buon lavoro.
-Mercato estivo?
Quello che è stato fatto quest'etsate è stato fatto per una squadra costruita su una logica del 3-5-2, 3-4-3 e un sistema che ha caratterizzato Mazzarri. Mancini se avesse continuato su quella strada avrebbe trovato più certezze, continuità di lavoro, giocatori più utili da subito al progetto, abbiamo cercato di portare da subito qualcosa di diverso, quello che da sempre caratterizza le squadre di Mancini è mentalità offensiva, ha trasmesso da subito queste idee a noi e alla squadra. I risultati possono sembrare negativi, ma i conti si fanno alla fine. E alla fine capiremo che l'Inter ha costruito qualcosa di importante anche per il futuro.
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