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BARDI: “Mi spiace per la papera di S.Siro. Thohir all’Inter farà  bene e io voglio tornare”

Non aveva ancora parlato, Francesco Bardi, il portiere del Livorno, dopo la gara contro l’Inter di sabato scorso. Quello che in molti danno come futuro portiere nerazzurro, ha scelto la Gazzetta dello Sport, per parlare anche della papera...

Riccardo Fusato

Non aveva ancora parlato, Francesco Bardi, il portiere del Livorno, dopo la gara contro l'Inter di sabato scorso. Quello che in molti danno come futuro portiere nerazzurro, ha scelto la Gazzetta dello Sport, per parlare anche della papera davanti alla sua squadra: "Io teso a S,Siro? assolutamente no. Avevo la stessa tensione e attenzione che metto in ogni gara. Su quel cross (di Jonathan, ndr.) prima ho pensato di bloccarla e una frazione di secondo dopo di respingerla. Quando hai due pensieri in testa di solito sbagli. Ma c’è stata anche sfortuna. Perché se provo a fare la stessa cosa apposta, non ci riesco. La mia papera? Ero affranto. Ma l’Inter non c’entra. Ero dispiaciuto per la mia squadra e per i tifosi del Livorno più che per me. Eravamo sullo 0-0 accidenti. Il giorno dopo ho spento il telefono, non ho letto i giornali e non ho visto nemmeno una partita. Ho voluto staccare del tutto. E il lunedì ero pronto a ricominciare. L'Inter mi ha chiamato? Il dottor Ausilio (il ds ndr.) mi ha scritto un sms di conforto, e voglio ringraziarlo. E anche il presidente del Livorno Spinelli, che mi ha lasciato un messaggio in segreteria. Ho buoni rapporti con la dirigenza, ci sentiamo. Thohir? Cosa ne penso? Non sono informatissimo, ma credo che la nuova gestione farà bene all’Inter, porterà investimenti e nuove idee. Tohir è molto ambizioso e credo che farà una grande squadra. Ed è importante che Moratti sia al suo fianco per dare consigli. Cosa dico ai tifosi nerazzurri? Mah, voglio dire a loro ma anche ai tifosi del Livorno che io non sono quello di San Siro. Mi capiterà ancora di sbagliare, è umano. Ma quello che mi sento di promettere è che non sbaglierò mai negli atteggiamenti e nella professionalità, dentro e fuori dal campo. Giocare in una big è l’ambizione di tutti e io ho sempre detto che mi piacerebbe tornare un giorno. Se quel giorno dovesse arrivare presto, sarei pronto. Ma ora sono concentrato sul Livorno e su me stesso: voglio crescere e migliorare. Il tempo gioca per me"