- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
twinter
Oggi ha riaperto i battenti la trasmissione "Interlandia" condotta dal nostro Riccardo Fusato su Top Calcio 24 Ospite d'onore Beppe Baresi. L'ex tecnico nerazzurro ha parlato a 360° di Inter, alternando racconti del passato alle speranze per il futuro. Con una rivelazione...
Il futuro - "Fino all'anno scorso volevo fare solo il secondo. Adesso sono pronto e ho grande voglia di guidare io una squadra. Ho vissuto anni bellissimi. Ho avuto contatti in questi anni. Ci sono state anche occasioni per diventare primo in questi anni ma c'è sempre stato qualcosa che alla fine non ha dato il là. Forse anche la confidenza con i giocatori e il fatto che sono qui da tanti anni".
Hernanes - "Un ragazzo molto umile, intelligente e disponibile sia in campo che fuori. Non l'ho mai visto venire al campo non sereno. Per i fatti bisogna vedere il campo e si vedrà se abbiamo fatto bene a sacrificarlo. E' stato fatto solo per prendere altri giocatori. E' arrivato e aveva già dei problemi e ha fatto fatica a prendere la forma. Ci si aspettava forse qualcosin ain più, ha avuto un po'di alti e bassi. C'è stata un po' di dispersione delle sue qualità".
L'Inter si è arresa tecnicamente su Kovacic? "Anche lui ha avuto a trovare qualche problema a trovare la sua collocazione non solo con Mancini. Credo sia stata una scelta soprattuto finanziaria, non tecnica. Un giocatore qualitativamente importante. Anche lui non siamo riusciti a trovargli una collocazione vera. Far giocare giocatori fuori ruolo vuol dire lanciare messaggi alla società? Nel pre capionato può succedere. E' successo con Mourinho nel primo anno che aveva bisogno di Quaresma. Riuscire a trasmette alla società l'importanza di fare degli acquisti è una forza. Te la dà anche il curriculum e anche le vittorie".
Il derby di Mourinho? "E' stata un'idea di Mou quella di far tirare a Pandev la punizione che poi ha portato al gol. Diciamo che Mourinho è avanti rispetto agli altri è molto più veloce come idee, iniziativa. Forse è troppo avanti per quanto riguarda la gestione dell'esterno. E' completo e innovativo sul campo, e anche sulla gestione dello staff e dei giocatori. Sa come muoversi. Nel primo anno in un'amichevole non abbiamo fatto una buona partita. Ha ripreso Zanetti e Ibrahimovic che non c'entravano per far capire agli altri l'importanza del gruppo e della prestazione in campo".
Essere il vice di Mou - "Lui con lo staff tecnico ha sempre interagito e si è sempre confidato. Sabato faceva fare la formazione a tutto lo staff. Poi decideva lui. Quando lo facevano arrabbaire i giornalisti andavo io in conferenza. Con lui ogni tanto ci sentiamo, ma mi sento più spesso con Rui Faria. Al Chelsea è un momento particolare e sicuramente non gli hanno fatto il mercato come voleva: alla lunga la squadra verrà fuori. Mou torna se c'è una squadra competitiva. Lui è innamorato dell'Inter. Il suo amore è sempre stato l'Inghilterra. Sono tanti innamorati della Premier. Lui voleva crearsi l'ambiente della battaglia per caricare la squadra. Tutti compatti per andare contro chi ci disturbava o contro gli avversari. Il passaggio e cambiamento di mentalità è stata la scelta a Londra con il Chelsea. C'era il dubbio Pandev-Stankovic. Il giorno dopo ha scelto Pandev. Da lì è cambiato completamente e la squadra ha preso grande convinzione. L'allenatore in seconda è importante? Deve essere una persona equilibrata e preparata per il rapporto che deve avere con i giocatori. Il vice deve essere un allenatore a disposizione".
Scudetto - "La Roma è quella più completa e avanti come esperienza di giocatori. Ha tante alternative. Può essere la squadra da battere. L'inter è stata sistemata nel modo giusto. Ora è importante che lo staff tecnico lavori. Non è facile far capire ai giocatori nuovi la mentalità. Dipende dai giocatori. L'anno dello scudetto abbaimo messo Thiago Motta e Milito, ma erano già giocatori più esperti. Qui abbiamo giocatori bravi ma giovani. I due difensori centrali sono già due giocatori esperti e si è visto subito. Juan Jesus è giovane e può migliorare sull'aspetto tecnico. Lui e Telles sono due giocatori diversi. Io sono un grande estimatore di Guarin e secondo me è un top player. In questi ultimi mesi ha avuto un po' di problemi. E' un ragazzo forte fisicamente e tecnicamente. Se ci fossi io Guarin giocherebbe sempre".
Ranocchia - "Importante è che riesca a trovare spazio, se non sempre spesso. E' successo quello che è successo a tutta la squadra: quando non si è compatti. Andrea Ranocchia è un buonissimo giocatore, lo dimostra anche in nazionale. Ha bisogno di uno importante vicino a lui. Il Samuel della situazione. Ranocchia guadagnerebbe il 30% nella sua prestazione".
Ibrahimovic - "L'essenza dell'atleta e della personalità. Pretendeva dagli altri un certo tipo di allenamento e pressione. Voleva allenarsi bene. Era simile a Matthaeus, voleva vincere sempre in partitella".
Balotelli - "E' un ragazzo straordinario, semplice. Fin dai giovani. Ci ha fatto vincere il Viareggio, anche nel settore giovanile ci ha fatto vincere. Gli manca di giocare da solo, in campo grandi qualità fisico e tecnico ma non riesce ad entrare in uno spirito di squadra. Vede solo lui. A certi livelli fa fatica. Credo che a un certo punto questa è l'ultima possibilità di un certo livello. di dimostrare che può giocare. Sotto l'aspetto mentale passare ai grandi gli ha creato qualche problema in più".
Post Triplete - "Troppi giocatori non sono riusciti a dare il meglio di loro. L'anno dopo abbiamo comunque vintro tre trofei, non è che siamo scesi troppo rovinosamente".
© RIPRODUZIONE RISERVATA