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Ha parlato anche dello stadio di S.Siro, Michael Bolingbroke, nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: “E’ dura gestire S.Siro? La verità è che i tifosi prima di morire vogliono vedere dal vivo almeno una partita al Camp Nou, una a Wembley e una qui, a San Siro. Certo, è uno stadio da migliorare, ma ha potenzialità enormi e un fascino unico. E’ uno stadio fantastico, stiamo discutendo su cosa fare, ma saremmo felici di restare a San Siro, è la nostra prima opzione. Difficile dividerlo con un’altra squadra? Non è difficile ma diverso, rispetto a come ero abituato al Manchester United. Old Trafford si presenta tutto rosso, a San Siro ci si deve organizzare, per esempio per la corporate hospitality: però il vantaggio è che possiamo condividere i costi col Milan.
Su cosa stiamo lavorando? Quando vado alle partite casalinghe mi guardo attorno e sinceramente non riesco a comprendere come metà stadio sia vuoto. Nell’area attorno allo stadio, quella per intenderci che ti fa essere a San Siro entro un’ora e mezza, vivono 8 milioni di persone. Due terzi sono tifosi di calcio e 2,6 milioni tifano Inter: come diavolo è possibile che non si riempia lo stadio con 80mila persone? Il pubblico dovrebbe diventare parte integrante di una famiglia, la sfida è riempire lo stadio non solo per il derby ma ogni domenica, anche per le partite “normali”. Adesso vengono 30mila persone in media a gara, l’obiettivo è di arrivare a 50mila. E’ ovvio che vanno migliorati i servizi, i trasporti, la sicurezza, con settori adibiti alle famiglie. Ed è importante dire una cosa: non abbiamo alcuna intenzione di aumentare i ricavi alzando i prezzi dei biglietti ma semplicemente portando più gente allo stadio. In Inghilterra è differente perché gli impianti sono costantemente esauriti, mentre da noi l’indice di riempimento è molto più basso,
Devono aiutare anche i risultati? Certo è un aspetto importante. Solo quattro anni fa l’Inter ha vinto il triplete , quella deve essere la sua dimensione"
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