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Botta come le lampadine del presepe. Kovacic canta e porta la croce. Mazzarri riflette? E Thohir?

Alessandro De Felice

 Walter Mazzarri sceglie ancora la prudenza: 3-5-2 anche contro un Chievo già salvo e privo della cattiveria agonistica di chi deve lottare col coltello tra i denti. Non c’è tempo per gli esperimenti e per la difesa a quattro, ma si...

 Walter Mazzarri sceglie ancora la prudenza: 3-5-2 anche contro un Chievo già salvo e privo della cattiveria agonistica di chi deve lottare col coltello tra i denti. Non c'è tempo per gli esperimenti e per la difesa a quattro, ma si vedono in campo uomini che nel corso della stagione non hanno potuto esprimersi con continuità: Carrizo, Andreolli, Zanetti, Taider, Botta e Milito. 

Partono subito benissimo i gialloblù, dopo appena cinque minuti la difesa dell'Inter - ferma come un mimo in piazza Duomo - si lascia infilare da Paloschi, che arriva in area di rigore e poi si perde calciando debolmente a lato.Partita soporifera, molti elementi girano a vuoto, Campagnaro non in condizione e Taider teso come una corda di violino - neanche fosse una finale di Champions League - non riescono ad amalgamarsi alla squadra e al decimo minuto i nerazzurri rischiano ancora: Paloschi raccoglie un cross dalla sinistra, svetta di testa e colpisce la traversa. I nerazzurri reagiscono? Neanche per sogno, al 29esimo altro legno per il Chievo, questa volta è Lazarevic a prendersi gioco di Cambiasso e calciare sul palo. Per citare un'azione concreta dell'Inter bisogna attendere il minuto 40, Taider calcia una punizione dalla destra, un rimpallo in area favorisce Andreolli che si trova davanti la più classica delle occasioni per realizzare il gol dell'ex e non se la lascia scappare. Inter in vantaggio e risultato bugiardo come un politico in campagna elettorale. 

Il secondo tempo è il racconto del nulla che si mescola alla noia, Botta va a intermittenza come le lampadine del presepe, l'Inter non costruisce trame di gioco e non da senso di organizzazione. Il solo Kovacic canta e porta la croce, il resto della squadra sembra divertirsi ad improvvisare, lo spettacolo che ne consegue è abbastanza sconcertante. Corini - illuminato da una visione celestiale - manda in campo Obinna, il nigeriano non faceva gol in Serie A da sei anni e contro i nerazzurri decide di rompere il digiuno: doppietta in poco meno di venti minuti e il risultato smette di mentire. Chievo-Inter 2-1

L'Inter gioca un pessimo calcio e non è la prima volta che capita nel corso della stagione. La partita non contava nulla e forse anche per questo ci si attendeva di vedere la testa dei calciatori sgombra da preoccupazioni e un calcio degno del nome dell'Inter. Nulla di tutto questo, solo gambe imballate e gioco approssimativo. Mazzarri dovrà anche pensare il da farsi sul rinnovo, ma Thohir dovrà riflettere seriamente sulla qualità del gioco che questa squadra propone ogni settimana ai propri tifosi.