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Chi lo capisce è bravo

Alessandro De Felice

Ci son voluti cinque lunghissimi giorni per svelare il segreto di Pulcinella: Mazzarri nuovo allenatore dell’Inter. Avremmo potuto anche fare a meno dell’ufficialita’ visto che tutti, protagonisti compresi ne erano a conoscenza....

Ci son voluti cinque lunghissimi giorni per svelare il segreto di Pulcinella: Mazzarri nuovo allenatore dell'Inter. Avremmo potuto anche fare a meno dell'ufficialita' visto che tutti, protagonisti compresi ne erano a conoscenza. Un detto popolare dice: "Nè di Venere nè di Marte non ci si sposa e non si parte". Invece si è scelto di comunicare in tarda serata, l'inizio di questa nuova avventura. Tanti i punti da analizzare, forieri di innumerevoli riflessioni. Innanzitutto, la cacciata di Stramaccioni, è stata di pessimo gusto e forse fatta in maniera sgarbata ed inelegante. Esonerare un allenatore, a cui si aveva dato la propria parola, non è il massimo dello stile. Ma badiamo alla sostanza. È stato mandato via l'allenatore del famoso progetto (io eviterei anche di usare questo termine perché porta di un male tremendo, un po' come remuntada). Ma di che progetto stiamo parlando? Si è preso in giro tutto e tutti. Tifosi e mister. Gente come Gargano, Rocchi e altri che preferisco non nominare, non possono essere inseriti in alcun tipo di contesto. Si è scelta la via del fair play finanziario, per non arrivare neanche a qualificarsi alla Coppa del Nonno. Infortuni e organico scadente sono stati di certo più influenti di Stramaccioni. Andiamo oltre. Al nuovo tecnico Mazzarri è stato fatto firmare un contratto biennale. Non di certo indice di sicurezza, fiducia e voglia di proseguire insieme in futuro. Si è risparmiato sull'allenatore per spendere di più in sede di calciomercato si spera. Mazzarri arriva da noi con un palmares pari a zero (Andreazzoli, tecnico della Roma, in soli sei mesi potrebbe pareggiare i suoi trionfi). Una sola Coppa Italia vinta con una squadra eccezionale. Una squadra che ha avuto per tre anni l'attacco più forte del campionato non può limitarsi ad un secondo posto in campionato. Mazzarri è un bravo allenatore certo, fa giocare bene i suoi attaccanti, ma tra buono e vincente c'è una sottile differenza. Lui non ha quel 'quid' in più. Spero vivamente di sbagliarmi, anche se i presupposti sono simili a quelli del pre Gasperini con un Moratti poco convinto. Sappiamo tutti come è andata a finire. Magari ci saremo innamorati più dell'uomo Strama che dell'allenatore, ma siamo fatti così noi interisti. L'amore supera i risultati. Come questa volta. Nonostante tutto auguri Strama e auguri Mazzarri. Sperando che entrambi possiate avere sempre il vento in poppa.