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Chivu: “Kovacic talento pazzesco. Inter insicura, noi del Triplete contro questa Juve…”

Vigilia di Inter-Roma, gara importante soprattutto per testare la continuità della squadra di Roberto Mancini che, dopo il derby di domenica sera, ha la possibilità di mostrare i progressi fatti. Per l’occasione, l’edizione odierna della...

Alessandro De Felice

Vigilia di Inter-Roma, gara importante soprattutto per testare la continuità della squadra di Roberto Mancini che, dopo il derby di domenica sera, ha la possibilità di mostrare i progressi fatti. Per l’occasione, l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, ha intervistato Christian Chivu, grande ex delle due squadre. Queste le sue parole:

Se mi manca il calcio? Per ora sto bene così, a Budapest seguo i miei affari, gioco e mi diverto col tennis, ma mi piacerebbe poter lavorare coi ragazzi. Dopo tanti anni trascorsi in Italia, devo dire che mi sento un po’ italiano anche io. I risultati nelle Coppe dicono che le cose stanno migliorando, ma mancano ancora giocatori di qualità e una competitività più alta in campionato: il vostro non è più un torneo di alto livello.

Poi il discorso passa inevitabilmente sulla sfida di sabato sera:

“Chi Vince domani?Non mi piace fare pronostici però, parlando di giovani, dico che Kovacic ha un talento pazzesco, gli manca solo fiducia, mentre Guarin e Icardi hanno qualcosa in più. Vedo Inter e Roma diverse: entrambe si sono rifondate, ma i giallorossi hanno cominciato prima. Nel gruppo di Mancini c’è tanta qualità, però manca la sicurezza nei propri mezzi e questo non permette la continuità, perché secondo me la rosa è da zona Champions. Il calo della Roma invece mi stupisce, non me l’aspettavo. Dopo l’anno scorso pensavo di vedere una crescita, ma ha pagato a livello mentale. La Champions le ha tolto fiducia e poi il mercato di gennaio non ha portato vantaggio. Comunque continuerei con Mancini e Garcia e per vincere occorre prima di tutto una difesa forte.Come immagino il futuro delle due rivali di sabato sera? Per tradizione l’Inter ha l’obbligo di tornare in alto in Italia e in Europa, mentre la Roma poteva migliorare di più, ma è difficile se ogni anno vendi i migliori per tappare i buchi. Presidenti stranieri? Forse molti non saranno d’accordo, ma credo che sia un vantaggio, Pallotta e Thohir stanno portando qualcosa di nuovo in un calcio che invece vive di stereotipi. Cosa dico di Moratti? Che tutto ciò che potete sentire di bello su di lui dovete moltiplicarlo per dieci. 

Spazio anche per alcune riflessioni sul mondo ultrà, citando Capello che da molto tempo afferma che il calcio italiano è in mano agli ultrà:

“Ha ragione Capello, credo che sia una battaglia che non si vincerà mai. Se le cose vanno bene non c’è problema, ma se ci sono difficoltà è un dramma. E i club ne pagano le conseguenza. Non si riesce davvero a capire cosa passa nella testa di un capo ultrà. A Roma per l’ambiente ho potuto perdere uno scudetto, mentre a Milano, visto il periodo, sono stato fortunato, però tante cose vanno oltre la passione. Non fanno bene alla squadra. Se ho conosciuto calciatori che avevano rapporti con gli ultrà? Qualcuno ci parlava di più, altri di meno, ma non è questo il problema. Non ho mai conosciuto un compagno che non desse il 100% per provare a vincere, mentre ne ho visti alcuni non riuscire a giocare per la troppa pressione.

Ultima domanda sulla sua Inter del triplete: Dovesse esserci una sfida tra quella Inter e questa Juve, chi vincerebbe?

“Non ho dubbi: noi di sicuro”.