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Con le due punte non si sbaglia. Jonathan l’esempio, Kovacic il futuro

Sabine Bertagna

Benedetta primavera. Sarà per l’arrivo della bella stagione che nel mese di marzo le squadre di Mazzarri volano? Contro il Verona l’Inter sfodera una prestazione convincente fin dal primo minuto. C’è qualcosa...

Benedetta primavera. Sarà per l'arrivo della bella stagione che nel mese di marzo le squadre di Mazzarri volano? Contro il Verona l'Inter sfodera una prestazione convincente fin dal primo minuto. C'è qualcosa nell'atteggiamento che è cambiato. E' più solido, più aggressivo e meno incline a farsi sottomettere. Nei primi minuti i nerazzurri aggrediscono la partita e lo fanno soprattutto con Icardi, che sembra da subito incontenibile. Gli mancherà solo il gol alla fine e si porterà a casa il ricordo di una traversa. Ai gol ci penseranno Palacio (ancora lui) e Jonathan. Un risultato, questo, che costringe a guardare la classifica con più ambizioni. Misurate ma concretamente decise. Costringe a crederci come in quei primi minuti al Bentegodi. Se applicati al prossimo stralcio di campionato potrebbero regalare soddisfazioni.

IL TORMENTONE DELLE 2 PUNTE - Sarà un caso, sarà la primavera, sarà quello che vi viene in mente, ma da quando ci sono le due punte in campo (queste due punte) l'Inter è tornata ad essere pericolosa. Per niente sbilanciata. Per contenere i due attaccanti nerazzurri le squadre avversarie devono investire energia. Non esattamente una passeggiata se davanti hai uno come Icardi, che fa sempre i movimenti giusti e li disegna con un fisico che in area non perdona. L'attacco si parla con un centrocampo con più qualità da quando è arrivato Hernanes (il talismano) e la difesa, nonostante le assenze, riesce a non commettere sbavature dettate dall'insicurezza. Se Rolando è più che mai una certezza, Ranocchia ce la sta mettendo tutta per dimostrare che merita un posto da titolare. Una volontà che si è letta negli anticipi decisi, figli di una determinazione che potrebbe mettere le scelte di Mazzarri in difficoltà.

NULLA E' IMPOSSIBILE - Qui il merito è tutto del tecnico nerazzurro. Il Jonathan contro il Verona non è nemmeno un lontano parente di quello visto in campo l'anno scorso. Lavoro, fiducia, costanza sono le chiavi del successo della rinascita del terzino brasiliano. Che ieri sera si è preso la scena più volte, mettendo a sedere la difesa avversaria con accelerazioni e finte. Il gol nasce da una sua azione personale ed è la giusta ricompensa per il lavoro che sta svolgendo. E' suo anche l'assist per il gol di Palacio. Una serata da incorniciare.

KOVACIC E IL FALSO PROBLEMA DEI GIOVANI - Erick Thohir può essere felice e gioire. La partita contro il Verona dice molte cose. Tra queste anche il fatto che si possa vincere con in campo due giovani come Icardi e Kovacic. Mateo subentra negli ultimi venti minuti e, sarà la primavera o una improvvisa nuova serenità, la sua prestazione è da campione navigato. Mentalità giusta, entra subito in partita e pennella azioni bellissime per i compagni. Difficilissimo da contenere per gli avversari, quando ha la palla al piede Kovacic è semplicemente uno spettacolo. Ieri è tornato ad essere il Mateo dell'anno scorso, quello che, nonostante la squadra proponesse spesso prestazioni non all'altezza, emergeva con una classe invidiabile. Innata. Ieri sera Kovacic sembrava finalmente libero da pensieri e incurante della pressione a fare bene. Dovesse ripetersi, Mazzarri avrà decisamente un problema in più nel decidere la formazione. E un problema in meno nella gestione delle partite.

Twitter @SBertagna