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Continuare con Guarin? Roba da pazzi! Si regala ancora troppo. L’esempio è Medel…

Alessandro De Felice

Una vittoria che somiglia ad una boccata d’ossigeno dopo aver trascorso in apnea più tempo di quanto previsto: a pieni polmoni. L’Inter riemerge contro il Chievo e regala a Roberto Mancini la prima soddisfazione in campionato.  La...

Una vittoria che somiglia ad una boccata d'ossigeno dopo aver trascorso in apnea più tempo di quanto previsto: a pieni polmoni. L'Inter riemerge contro il Chievo e regala a Roberto Mancini la prima soddisfazione in campionato. La prima certezza del match la regalano i tifosi nerazzurri intonando espliciti cori contro Balotelli. Nessuno ha dimenticato le nefandezze compiute dall'ex attaccante rossonero e la sola voce di un suo eventuale ritorno scatena immediatamente la reazione del pubblico nerazzurro, che compatto alza la voce contro il centravanti bresciano. 

Mancini dalla panchina recita la solita preghiera:"restate alti" continua a gridare ai suoi, soprattutto a Nagatomo e D'Ambrosio. La squadra lo ascolta solo a tratti e per gran parte del match tiene in partita il Chievo con svarioni difensivi rattoppati solo dagli interventi decisivi di Samir Handanovic.L'Inter del primo tempo è disordinata e confusionaria, trova la rete del vantaggio grazie ad un Kovacic in serata di grazia, ma per tutta la prima frazione galleggia come al solito tra errori grossolani e disattenzioni da dilettanti. 

Si prova a giocare a calcio, ma Guarin è il primo sabotatore della manovra nerazzurra: la testa e i piedi del colombiano producono sistematicamente giocate nocive per l'intera squadra. Periodicamente illumina con qualche spunto di forza, ma contare sulle sue doti per fare il salto di qualità è veramente da pazzi. Contro il Chievo meriterebbe di essere sostituito dopo trenta minuti di gara, Mancini lo lascia dentro fino all'ultimo probabilmente per non fargli crollare il mondo addosso. 

Il secondo tempo regala altri sbalzi di pressione ai tifosi nerazzurri: il Chievo va vicino al pareggio, ma la legge del calcio non perdona e dopo qualche occasione sprecata dai gialloblù arriva il raddoppio di Ranocchia, bravissimo ad incrociare col mancino sul secondo palo un traversone proveniente dalla sinistra. È la rete che chiude la gara e che mette fine alle sofferenze nerazzurre. Botta faciliterà ancor di più il compito degli uomini di Roberto Mancini, facendosi espellere per proteste. 

Tre punti fondamentali che proiettano nuovamente l'Inter verso zone di classifica meno roventi. C'è ancora molto da lavorare sulla mentalità e sulla distribuzione degli uomini in campo in fase di non possesso. Troppe le ripartenze regalate ad avversari decisamente modesti, contro squadre di rango superiore alcune disattenzioni non sarebbero state assolutamente perdonate. Guarin e Kovacic sono un lusso che questa squadra non può concedersi contemporaneamente sul rettangolo di gioco contro chiunque, perché il solo Medel in protezione della difesa può essere sufficiente contro il Chievo, ma non sicuramente in altre occasioni.