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Così no! Come abbiamo fatto a non capirlo?

Come abbiamo fatto a non capirlo? Come è potuto accadere di sottovalutare Napoli e Wolfsburg, semplicemente le gare più importanti dell’intera stagione ed anche del prossimo futuro della società nerazzurra? Inammissibile!  L’Inter...

Alessandro De Felice

Come abbiamo fatto a non capirlo? Come è potuto accadere di sottovalutare Napoli e Wolfsburg, semplicemente le gare più importanti dell'intera stagione ed anche del prossimo futuro della società nerazzurra? Inammissibile! 

L'Inter cade, lo fa spesso quando le circostanze richiedono ben altro: quando ci sarebbe bisogno di gonfiare il petto e tirar fuori l'orgoglio, lo stesso che spesso i calciatori proclamano in tweet utili come una forchetta nel brodo. I nerazzurri inciampano miseramente contro il peggior Wolfsburg della stagione. Non per meriti dell'avversario, quindi, ma per gravi deficit di personalità ed errori di valutazione commessi dal proprio tecnico.

Non è assolutamente la sconfitta a far calare il sipario della rabbia, quanto la mancanza di volontà espressa dalla squadra, che esprime un superficiale trotterellare sul terreno di gioco, in gare che per i tifosi rappresentano la sintesi di una stagione. Dispiace avere la sensazione di vedere continuamente prendere sottogamba impegni che in realtà sono fondamentali. Nel calcio, ma nello sport in generale, si può perdere, ma complicando maledettamente la vita a chi vuole avere la meglio. L'Inter, invece, per l'ennesima volta favorisce il passaggio, lasciando strada libera ai tedeschi, che ovviamente non credono ai propri occhi. 

Seguendo il filone di cui sopra, dispiace l'inutile insistenza sul secondo portiere per le partite di Coppa: se in rosa esistono un primo e un secondo, un motivo ci sarà e nelle partite fondamentali si scende in campo con i migliori undici. Altrimenti la sensazione che si offre è sempre la stessa: quella di snobbare un match fondamentale. Non una partita come le altre, ma novanta minuti in cui ci si gioca anche parte del futuro nerazzurro. Non ci sono scaramanzie che tengano, né scelte magnanime per favorire anche chi ha giocato meno. In queste occasioni sarebbe giusto non guardare in faccia nessuno.

Non è ancora detta l'ultima parola, il gol in trasferta può essere prezioso, ma solo a patto che in questa squadra scatti qualcosa di diverso. La scintilla che faccia cambiare veramente le cose. A partire dall'allenatore in panchina fino a giungere all'ultimo degli atleti a disposizione.