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Dybala-Vazquez: è tango. Icardi-Osvaldo: neanche una macarena! Inter, solo in 20′. Difesa a 4…

L’Inter di Walter Mazzarri si arena a Palermo, certo un punto non fa mai male, ma il gioco espresso dai nerazzurri non ha entusiasmato nessuno a parte i tifosi rosanero. Le attenuanti ci sono: la stanchezza post Europa League non è ancora...

Alessandro De Felice

L'Inter di Walter Mazzarri si arena a Palermo, certo un punto non fa mai male, ma il gioco espresso dai nerazzurri non ha entusiasmato nessuno a parte i tifosi rosanero. Le attenuanti ci sono: la stanchezza post Europa League non è ancora stata smaltita e l'errore di Vidic ha pesantemente influito sulla mentalità della squadra per gran parte del primo tempo. Detto questo, bisogna anche evidenziare alcune pecche che stasera la squadra ha mostrato sul rettangolo di gioco. Azioni poco organizzate, gioco approssimativo e difesa a 4 ancora in via sperimentale fanno riflettere. 

L'errore che non ti aspetti: dura ripartire quando il tuo uomo più esperto tradisce le aspettative e cade banalmente in errore. La leggerezza di Vidic è costata cara all'Inter e non solo in termini di risultato, da quel momento, fino alla rete di Kovacic, i nerazzurri non sono più riusciti a giocare a calcio. Idee disordinate e qualche azione figlia di testarde iniziative solitarie. Tutta qui l'Inter del primo tempo, che vede il primo tiro verso la porta avversaria al trentunesiamo minuto e trova il gol di Kovacic allo scadere della prima frazione, anche questo più frutto del caso che altro. Bravissimo il croato a raccogliere palla dal limite e piazzarla con precisione chirurgia alle spalle di Sorrentino, ma la palla è giunta al numero 10 grazie a un rimpallo fortunato. Un dribbling sbagliato da parte di Osvaldo. Fino a quel momento i nerazzurri hanno sofferto il Palermo di Beppe Iachini. 

Il secondo tempo: i primi venti minuti della ripresa vedono un'Inter diversa, più sicura di sé e volenterosa nel cercare l'azione da gol. Peccato che venti minuti passino in fretta e che i nerazzurri tornino poi immediatamente ad essere quelli del primo tempo. Vazquez e Dybala stravincono il duello argentino tra le coppie di attaccanti in campo, i due rosanero si esibiscono in un calcio a ritmo di tango, mentre Osvaldo e Icardi non riescono neanche nella macarena.

Difesa a 4: Mazzarri vuole vincere la gara e decide di rischiare l’Inter a trazione anteriore. Al 65’ esce Juan ed entra Hernanes, i nerazzurri si dispongono sul terreno di gioco col 4-3-1-2. Da questo momento in poi l’Inter mostra il lato peggiore di sé: a preoccupare è proprio il pacchetto arretrato, che dopo lunghi periodi di prova dimostra di non aver assimilato ancora un sistema di gioco diverso. La difesa a quattro appare ancora in fase del tutto sperimentale, al punto che Nagatomo per lunghi tratti sembrava non essersi neanche accorto del cambio tattico. Il giapponese è stato richiamato all’ordine sia da Vidic che da Ranocchia, perché continuava ad interpretare il ruolo di esterno come se stesse giocando ancora a tre.

Sorrentino pallone d’oro: come se tutto ciò non bastasse, l’Inter può anche recriminare. Osvaldo all’ultimo secondo riesce quasi a trovare il pertugio giusto, il colpo di testa dell’attaccante è quasi perfetto, un pallonetto destinato ad infilarsi nell’angolo più lontano, se non fosse per un intervento miracoloso di Sorrentino, che con la mano di richiamo vola letteralmente a strappare via il pallone dalla rete. L’urlo rimane strozzato nella gola di parecchi interisti, che mai prima d’ora avevano visto Sorrentino esibirsi in una simile parata.