- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
twinter
E' di oggi la notizia che investitori provenienti dal Kazakistan siano interessati ad acquisire una quota del pacchetto azionario dell'Inter. FcInter1908.it ha intervistato in esclusiva Marco Bellinazzo, giornalista e blogger del Sole 24 Ore, per spiegarci tutti i retroscena della trattativa, che cambierebbe e non di poco le prospettive interiste in chiave mercato e stadio.
Oggi dal suo blog http://marcobellinazzo.blog.ilsole24ore.com/calcio-business/ lei ha spiegato da dove si è effettivamente arrivati a parlare dell'investitore Kazako. Cioè dalla Metabex...
A me non piace seguire solo i rumors e scrivo solo quando ho delle certezze. Oggi ho svelato quello che, tra i dossier in mano all'Inter, al momento risulta il più accreditato, cioè quello Metabex. Non posso dire con certezza che si arriverà a una conclusione positiva ma al momento Moratti, dopo una scrematura, sta valutando attentamente questo progetto.
Questo riguardo alla costruzione dello stadio?
A novembre Moratti ha incontrato Pacolli, presidente della Metabex e uomo con un passato abbastanza in chiaroscuro, che comunque è uscito pulito da tutte le inchieste, e si è creata questa base di sinergia per la costruzione di uno stadio da almeno sessantamila posti, con costi di almeno trecento milioni. Proprio i costi, con la crisi economica attuale e la difficoltà nel reperire i finanziamenti dalle banche, hanno spinto il presidente a cercare un partner importante nel mondo delle costruzioni. Pacolli ha lavorato tanto, e ha molti interessi, nelle ex repubbliche sovietiche.
Da qui l'interesse dei kazaki?
Sì, in Kazakistan c'è un grande amore per lo sport. Hanno creato squadre di ciclismo e di ogni altro sport, acquistando giocatori stranieri a suon di dollari. Per questo sarebbero interessati anche ad entrare nel business del calcio.
Il nome che è stato fatto è quello di Nazarbayev, presidente del Kazakistan stesso...
Esattamente, poi non dovrebbe essere solo lui, o almeno non lui in persona, a muoversi. Sarebbe una cordata di personaggi legati al presidente, con interesse nel mondo dello sport, che potrebbero sostenere il progetto di costruzione dello stadio. Loro hanno mostrato disponibilità nei confronti di Pacolli e dell'Inter per il progetto stadio, a lungo termine, oltre il 2018. Nonostante Fassone abbia detto in settimana che il limite era proprio il 2018, per difficoltà burocratiche si potrebbe, molto probabilmente, sforare di qualche anno.
E per quanto riguarda l'Inter?
Qualunque investitore, che non sia un benefattore, vorrebbe dei ricavi nel tempo. Si sta valutando quindi anche un ingresso in società nell'Inter, con l'acquisto di un pacchetto azionario di minoranza, in stile Saras con i russi, del venti o trenta per cento. I kazaki potrebbero vincolare queste acquisizioni di capitale allo scopo dello stadio.
Beretta è tornato oggi sulla questione della legge per gli stadi, arenata da anni. Potrebbe migliorare la situazione?
Purtroppo Beretta non può fare la legge in prima persona. La legge è stata sempre considerata come una panacea dei mali del calcio italiano. E' stata approvata al Senato per poi rimanere bloccata alla Camera, forse anche per interessi mai confessati di qualche presidente. Molti per esempio hanno additato Lotito come responsabile del blocco dellla legge, ma non solo lui ha contribuito a creare difficoltà per l'aprovazione definitiva. In questa legge ci sono delle semplificazioni burocratiche che, nel caso venisse approvata, potrebbero essere molto utili. Non ci sono invece finanziamenti o agevolazioni nell'accesso al credito per le società sportive. Pur essendo stati chiesti dalle società stesse, non ci sono soldi. In ogni caso in Italia già delle facilitazioni burocratiche sarebbero fondamentali.
L'Inter si è data un termine per scegliere uno dei dossier che ha sul tavolo?
Sì, l'obiettivo è quello di chiudere entro l'estate le trattative. E' un termine piuttosto ravvicinato dal momento che lo scenario tratteggiato risulta piuttosto chiaro e semplice, e non ci sarebbe molto da discutere sul progetto. Il limiti sono dettati dal fatto che si parla sempre di costruire in Italia, con le difficoltà note, e di investimenti esteri, da una zona come quella del Kazakistan, che rappresenta comunque una incognita. Non si parla di un affare concluso ma con ottime probabilità di un esito positivo.
Quali sono gli altri dossier in mano all'Inter?
Io so dell'esistenza di vari dossier, che la dirigenza sta esaminando. Sono arrivate tante proposte e manifestazioni di interesse, poi scremate. Anche io ho letto di piste uzbeke e americane, seppur senza conferme. Qui si parla dei dossier proposti dalle banche d'affari, con investitori del Medio Oriente, e dalle zone sovietiche, Russia in particolare. Alcuni sicuramente sono segreti e non possono essere resi noti al momento. Di sicuro quello Mabetex è un dossier importante.
Moratti ha deciso quindi di cedere parte dell'Inter?
Il presidente, per principio, vorrebbe evitare in tutti i modi di percorrere questa strada. La crisi economica è tale che, come fatto con la Saras, potrebbe valutare questa ipotesi. Il tipo di investimento più credibile è quello vincolato allo stadio, dalla cui gestione si possono ottenere ricavi importanti, basti vedere il Bayern Monaco che dall'Allianz Arena ricava intorno ai novanta milioni annui. Facendo una ipotesi logica si potrebbe creare una società ad hoc che si occupi della costruzione e gestione dello stadio, come fatto dai bavaresi, con una compartecipazione azionaria degli investitori, senza che essi entrino nell'Inter. Se si dovesse optare per il mantenimento di tutta l'Inter si potrebbe creare, come ha fatto il Milan con "Milan Real Estate", una società simile con partecipazioni in cui c'è Moratti e la società che costruisce e magari quella che investe, i kazaki per esempio. Di sicuro si starà vagliando questa ipotesi.
SI RINGRAZIA MARCO BELLINAZZO PER LA CORTESIA E LA DISPONIBILITA'
La riproduzione anche di una parte dell'articolo è consentita solo con citazione della fonte fcinter1908.it. I trasgressori saranno puniti a norma di legge.
© RIPRODUZIONE RISERVATA