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Lavora da 24 anni all'Inter ed è l'anima del settore giovanile nerazzurro. Idee, passione e dedizione hanno fatto sì che Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile dell'Inter, creasse un gruppo di lavoro affiatato e competente. Dispiegato in una vera e propria rete che vede come base il centro Facchetti, ma che si appoggia ai Centri di Formazione e che opera da sempre uno scouting all'estero mirato. Un gruppo di lavoro, questo, che Roberto non si dimentica mai di citare e ringraziare. Nemmeno in occasione di questa intervista, realizzata in esclusiva per Fcinter1908.it. La prova della qualità di questo settore è scritta nei 90 minuti di Federico Bonazzoli in EL, giovedì sera, e negli esordi di Dimarco e Baldini nella stessa partita. Qui infatti, come ricorda bene Samaden, si lavora per un unico obiettivo...
Partirei dalla partita di EL di giovedì che ha visto in campo Bonazzoli per 90 minuti e l'esordio di Dimarco e di Baldini. Quanto orgoglio e lavoro c'è dietro a questi traguardi?Ovviamente tantissima soddisfazione da parte di tutte le persone che lavorano per crescere i ragazzi, che sono veramente tantissime. Poi appaiono in pochi o appaiono solo gli allenatori, che sono chiaramente la punta dell'iceberg. Ma c'è invece tantissima gente poco visibile che lavora per questo risultato che poi è quello più importante: dare giocatori pronti alla prima squadra. In particolar modo quando ragazzini come Dimarco e Bonazzoli partono da noi all'età di 8 anni. Dietro e sotto c'è tutto il lavoro del settore giovanile.
Bonazzoli in particolar modo gioca sotto età da sempre. Come giudichi la sua prestazione di giovedì?Secondo me ha fatto un'ottima partita, soprattutto una partita da giocatore maturo. Ha giocato per la squadra, ha giocato tanti palloni, ne ha sbagliati pochi. Ha fatto i movimenti giusti. Un attaccante viene spesso misurato in funzione del fatto che faccia gol o no. E lui ci ha abituato a farne tanti. Però penso che abbia fatto una partita importante proprio dal punto di vista della prestazione. Molto positiva.
La scelta di Stefano Vecchi è stata dettata dall'urgenza del club di avere sempre più velocemente giocatori pronti per la prima squadra? Vuoi fare anche un parziale bilancio per quanto riguarda la Primavera, che è Campione d'Inverno?La scelta è stata fatta d'accordo con Piero Ausilio. Abbiamo pensato di puntare su un allenatore già abituato ad allenare delle prime squadre. Considerando la nostra Primavera di fatto una piccola prima squadra l scelta è rientrata in questa logica. La scelta di Vecchi è stata fatta anche valutando la sua attitudine a lavorare con giocatori giovani e di farli crescere in prime squadre con grande attenzione. Questa è stata la logica. Siamo contenti soprattutto di come sono cresciuti i giocatori. I risultati sono importanti ma quello che è più importante è valutare la crescita dei ragazzi. Sicuramente alla fine di quest'anno usciranno ragazzi preparati e pronti per giocare con i grandi.
Che tipo di progetti ci sono su Rapaic. A gennaio ci saranno altri rinforzi per quanto riguarda la Primavera, visto che diversi ragazzi sono stati chiamati in prima squadra?Noi abbiamo una rosa della Primavera molto completa e omogenea. L'investimento su Rapaic è un investimento che assomiglia all'investimento su Puscas, quindi già lo volevamo inserire ad agosto ma non è stato possibile. In quanto minorenne non c'erano i tempi tecnici per poter fare il trasferimento. Lo valuteremo per poi eventualmente decidere poi di riscattarlo a fine anno. Contiamo e speriamo di ripetere un'operazione come quella di Puscas. Altri inserimenti non penso ci saranno. Abbiamo una rosa numerosa e abbiamo la Beretti sotto. Piuttosto sarà valutata qualche piccola operazione in uscita per dare più possibilità di giocare a qualche giocatore che ha giocato meno.
A Coverciano la tua tesi come direttore sportivo trattava proprio del passaggio dalla Primavera alla prima squadra. C'è una chiave per gestirlo al meglio? All'estero come funziona?Quello che un po' tutti gli addetti ai lavori auspicano è la possibilità di avere una seconda squadra o una squadra di proprietà in un'altra categoria. Questo riteniamo possa essere la chiave per poter crescere e preparare più velocemente i ragazzi per il mondo delle prime squadre.
Che programmi avete con il Prato visto che in questo momento non sta andando benissimo? Rinnoverete la collaborazione?La collaborazione da quello che mi risulta (che è stata portata avanti da Piero Ausilio e Fassone) è una collaborazione che non prevede un termine quest'anno che ha una durata pluriennale. Ovviamente questo è il primo anno e sarà utile per tarare la situazione si aper noi che per il Prato. Possiamo definirlo un anno zero. Presumo che ci servirà per migliorare ulteriormente l'anno prossimo.
Consiglieresti a giocatori come Puscas e Camara di andare in prestito?Il mio lavoro è quello di formare giocatori. Queste domande vanno fatte a chi è più esperto. Noi in società abbiamo la fortuna di avere Piero Ausilio, che unisce esperienza con i giovani all'attuale competenza ed esperienza. Sono domande che vanno eventualmente rivolte a lui, visto che è competente in questa materia.
Il settore giovanile come gestisce il rapporto con la prima squadra e con Roberto Mancini?Il rapporto con la prima squadra è molto diretto proprio perché con Piero c'è un rapporto quotidiano. Da quando la Primavera si allena stabilmente ad Appiano Gentile questo permette al mister della prima squadra di avere un contatto diretto con il mister della Primavera. Ovviamente facilita tantissimo le cose. Qualche difficoltà in più c'era quando non avevamo a disposizione i campi per i lavori di rifacimento. Il fatto che la Primavera fosse distante creava qualche problema in più nell'avere rapporti per quanto riguarda la quotidianità tecnica. Con la presenza di Piero in prima squadra c'è da sempre un rapporto strettissimo e quotidiano.
Non solo Primavera. Il settore giovanile è una vera e propria struttura, un mondo immenso...Oltre ai nostri 260 tesserati e alle nostre squadre che si allenano quotidianamente al centro Facchetti ci sono 9 Centri di formazione. Che sono il vero segreto della qualità del nostro settore giovanile. Di fatto abbiamo nove repliche esatte del nostro settore giovanile all'interno delle quali i ragazzi hanno la possibilità di stare più vicini a casa e di raggiungere il nostro centro sportivo un anno, due anni dopo, in età non così precoce. Oltre a questo c'è la scuola calcio, un altro progetto importante. Non solo commerciale ma anche tecnico. Ci sono le società affiliate. C'è un mondo che ruota intorno al settore e che lo sostiene e che fa sì che il vertice sia sempre più alto.
Tre nomi sono stati recentemente accostati all'Inter. Si tratta di Nikola Vlasic, Vanheusden e Babootarie. Ci puoi confermare l'interesse della scoietà nerazzurra per questi giocatori?
Noi diamo una grande attenzione allo scouting estero grazie a Gigi Casiraghi e Paolo Manighetti. Ovviamente hanno scandagliato e stanno scandagliando il mercato europeo. Stanno seguendo tutte le competizioni europee. Per adesso non abbiamo chiuso ancora niente. Come al solito nella seconda parte della stagione decideremo quali saranno i pochi obiettivi sui quali puntare, come abbiamo sempre fatto. In questo momento sono nomi come se ne possono fare altri venti o trenta di Giocatori interessanti con i quali non abbiamo ancora stretto nessun tipo di accordo.
Ultima domanda, sicuramente non per grado di importanza. Nell'agenda di Thohir immaginiamo ci sia da tempo segnato il rinnovo del tuo contratto: vi siete già incontrati?Penso che il presidente e la dirigenza in questo momento e nel recente passato sono stati impegnati in cose più importanti. Lavoro all'Inter da 24 anni e non mi sono mai preoccupato di aver fretta di rinnovare i contratti. Mi preoccupo soprattutto di lavorare e di coordinare il gruppo di persone che lavorano con me. Ci sarà tempo sicuramente anche per parlare della mia situazione, ma adesso non è sicuramente questa la priorità.
RINGRAZIAMO ROBERTO SAMADEN E L'UFFICIO STAMPA DELL'INTER PER LA DISPONIBILITA'!
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