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Luigi Garlando dedica, sulla Gazzetta dello Sport di oggi, un'analisi molto appassionata al ruolo di Adriano Galliani sul mercato. Dopo aver premesso che Galliani alterna una doppia personalità ("da domani potrà tornare a coltivare la sua vera indole, quella di sedicente ultrà"), passando da dirigente che fa mercato a tifoso che esulta in maniera sguaiata ("potrà scomporsi sul seggiolino e snodarsi come un polipo"), Garlando si abbandona ad un articolo ricco di elogi per il suo operato.
La sua dote migliore, secondo Garlando? La capacità di conversione alla crisi. Aver trovato nuovi modi per fare mercato con meno soldi a disposizione, ma ottenendo le stesse cose. E giù una serie di colpi messi a segno: Saponara, Salamon, Zaccardo e infine il colpaccio Balotelli. "Si è adeguato a ragionar di prestiti, scambi, tagli, spalmature come non doveva quando il portafoglio di Berlusconi sembrava infinito. Ma senza rinunciare al prestigio e all’autorevolezza. Con la cravatta gialla di sempre, simbolo della continuità di una tradizione fastosa. È entrato nelle sale nobili del Real come se avesse dovuto comprare Ronaldo, invece doveva solo farsi prestare il vecchio Kakà." Peccato che Kakà in prestito, pur essendo vecchio, non glielo hanno dato. E Saponara, scoperto dopo che lo aveva visionato l'Inter, pare solo un dettaglio. Come l'acquisto di Salamon, che "puzza" un po' di tassa da pagare al solito procuratore. Balotelli (toh, un ex-nerazzurro!), a quella cifra e con le comode rate in stile televedita, è indubbiamente un colpaccio. Ma in tutta questa bravura nel piegare l'universo alle sue condizioni non troviamo tracce della leggendaria figuraccia con Tevez, del "sequestro" di Maxi Lopez, della svalutazione di Pato.
"Galliani ha fatto bene anche ai cugini: l’acquisto di Balotelli e l’enorme risonanza hanno sciolto le inibizioni di Moratti che, stuzzicato nell’orgoglio, ha risposto con una raffica (Schelotto, Kuzmanovic, Kovacic) che ha impallinato anche le remore di bilancio. E qui sì che i suoi mercanti si sono mossi da Inter, andando a prendere un gioiello (Kovacic) che faceva gola a molti, con un blitz chirurgico. Così Galliani, direttamente e indirettamente, si è apparecchiato il miglior derby che la sua anima di ultrà potesse augurarsi." In poche parole dovremmo mostrare riconoscenza al "re del mercato" per gli acquisti portati a termine in casa nerazzurra. Bene a sapersi. Peccato che per essere stuzzicato nell'orgoglio e prendere un gioiello come Kovacic lo devi aver visionato e devi quantomeno aver aperto un dialogo con la società da un po'. Difficile chiamare e dire uè, ci piacerebbe comprare il vostro talento migliore riuscendo a farlo in 24 ore. A meno che tu non sia Raiola. In quel caso tutto è possibile. Anche che ti chiami la Premier League.
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