twinter

Guarin: “Colombia, obiettivo ottavi! Si sa che sono una mezzala ma…”

Dario Di Noi

Tra poco meno di mezz’ora, la Colombia scenderà in campo nel suo secondo impegno “mondiale” contro la Costa d’Avorio, e per l’interista Fredy Guarin, nonostante in avvio la sua gara comincerà dalla panchina, si...

Tra poco meno di mezz'ora, la Colombia scenderà in campo nel suo secondo impegno "mondiale" contro la Costa d'Avorio, e per l'interista Fredy Guarin, nonostante in avvio la sua gara comincerà dalla panchina, si tratterà della prima assoluta in questo torneo, considerata la squalifica che lo aveva tenuto fuori dalla sfida con la Grecia.

Così, quest'oggi, il numero 13 sia dell'Inter che della selezione sudamericana partirà dalla panchina e non nell'undici titolare, ma non per questo intende buttarsi giù e demoralizzarsi: Guarin è pronto e carico per aiutare la sua nazionale non appena verrà chiamato in causa dal CT Pekerman, e lo ha dichiarato in prima persona nella conferenza stampa di vigilia di ieri. Queste le dichiarazioni integrali del colombiano di proprietà dell'Inter, relative oltretutto al ruolo in campo da lui preferito.

ESORDIO - “Sono molto emozionato e carico perché ora sono disponibile per il tecnico. Per ogni giocatore l’idea è quella di essere pronto e preparato per quando ci sarà bisogno. Nel mio caso, vivo questi attimi con tanta voglia di giocare e aspettando che arrivi il mio momento: a prescindere dalla partita, devo essere concentrato e pronto a dare il mio contributo. Io sono qui per loro, a disposizione dello staff tecnico, e quando vorranno che ci sia Guarin, Guarin ci sarà. Non mi dispero e lavoro per raggiungere il livello richiesto dalla squadra”.

RUOLO - “Si sa che la mia posizione preferita in campo è giocare a centrocampo in una linea a tre, o a destra o a sinistra. Con Pekerman, più del resto, è importante che ognuno dia il proprio apporto, a partire dalle sue qualità, affinchè la squadra ottenga il risultato migliore possibile, anche a livello di gioco, in campo”.

GIAPPONE - “Sappiamo bene che il Giappone è una squadra con giocatori molto rapidi e con una tenuta fisica importante. Da quello che abbiamo studiato del Giappone, non ci aspettavamo che perdesse contro la Costa d’Avorio. I due gol sono nati da episodi di decontrazione, ma il Giappone è una squadra con giocatori molto importanti. E’ importante sottolineare la nostra concentrazione contro la Grecia: aver preso zero gol è stato un grande risultato, frutto di un grande lavoro dei difensori e del portiere. Se il nostro gruppo sta bene, lo staff tecnico avrà meno dubbi di fronte a sé".

COSTA D’AVORIO - "Penso che la Costa d'Avorio dovrebbe seguire un piano ben delineato e non nutrire dubbi su di esso. Sappiamo tutti che si tratta si una squadra molto forte fisicamente, che combatte su ogni pallone e che scommette molto sul lavoro fisico. Da parte  nostra, dovremo implementare la nostra strategia, nelle giocate e nella gestione della palla. Non dobbiamo dubitare di noi stessi, dobbiamo confidare in tutto ciò che abbiamo in dote. E’ già successo nella prima partita e ne abbiamo approfittato contro la Grecia. Penso che dovremo essere intelligenti contro la Costa d'Avorio. Dobbiamo cercare di tenere la palla a terra, mantenendo il controllo del gioco. Non dobbiamo lasciare loro il pallone e non dobbiamo farli riposare quando il pallone è in nostro possesso. Sappiamo che il clima sarà pesante per entrambe le squadre. Alla fine sarà decisivo proporre al meglio il nostro lavoro tattico”.

TIFOSI - “Il tifo colombiano è fatto di tanta passione e euforia, ha molto a che fare con il tifo brasiliano. Vedere lo stadio con quell’atmosfera ha avuto un impatto psicologico incredibile su di noi. La verità è che io e i miei compagni siamo molto allegri e felici di questo, siamo entusiasti del modo in cui ci stanno accompagnando in questo Mondiale. Colombiani e brasiliani hanno in comune la loro gioia, anche loro (i brasiliani) ci stanno dando un sacco di sostegno".

COMPITO - "Penso che quando un giocatore entra e fa la differenza con un gol o un assist, se porta la squadra a vincere è molto importante. Ma per il gruppo e per il singolo, innanzitutto conta quello che ci chiede lo staff tecnico. Se si segna o si serve un compagno, poi, è davvero l'ideale, ma la prima cosa che conta è rispettare al meglio il ruolo per cui siamo schierati in campo”.

OBIETTIVO - "L’importante è sempre il modo in cui si gioca la partita, ma in ogni caso la nostra priorità - in termini di risultati - sono gli ottavi di finale: passare il turno e qualificarci agli ottavi è l’obiettivo della nostra Coppa del Mondo".