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Va presa per quella che era: un'amichevole organizzata a favore dei calciatori non impiegati nel corso della gara contro il Palermo. Una gara di poco prestigio, ma comunque una buona occasione per trarre spunti e per sperimentare, in parte, quella che potrebbe essere l'Inter che verrà .Kovacic come perno centrale di centrocampo, i nuovi acquisti Italo e Correia e la verifica di entrambi i moduli utilizzati in questa stagione: il 4-3-1-2 e il 4-2-3-1. Queste le novità proposte da Roberto Mancini nel corso del test amichevole contro l'Haladas. Il tecnico jesino avrà avuto le risposte che si aspettava?
Modulo: arriva l'ennesima conferma, questa squadra soffre con un centrocampo a due uomini. Roberto Mancini scende in campo col 4-3-1-2 e chiude la prima frazione di gara in vantaggio di una rete a zero, grazie al gol messo a segno da Hernanes su rigore. Il primo tempo offre anche un tiro alto dello stesso Hernanes, una traversa di Puscas un'occasione clamorosamente sprecata dagli ospiti. Nella ripresa Mancini mischia un pò le carte: spazio al 4-2-3-1. Kovacic fa il centrocampista centrale insieme a Kuzmanovic, Correia e Puscas esterni alti e Podolski punta. L'inedita coppia di centrali difensivi è formata da Obi e Italo. La squadra va in confusione e l'Haladas ne approfitta per ben due volte, portandosi clamorosamente in vantaggio. Solo un'iniziativa personale dell'ottimo Puscas evita la sconfitta: 2-2 negli ultimi secondi di gioco. 4-2-3-1 rimandato a data da destinarsi.
Correia-Italo: Mancini ha voluto aggregarli al gruppo della prima squadra, probabilmente per averli già pronti nel corso della prossima stagione. L'impressione è che di lavoro da svolgere ne abbiano ancora tanto. Italo ha mostrato una buona tecnica, ma lacune fisiche ancora da colmare. Il brasiliano è apparso a corto di fiato e anche abbastanza leggero, potremo giudicarlo meglio solo dopo che avrà raggiunto il top della forma. Correia, invece, è stato impiegato da esterno, ma l'ex Sporting è una punta molto potente, che non eccelle sotto il profilo della tecnica individuale. Lascia intravedere buoni spunti e fisicità , la sua progressione lo rende temibile in qualsiasi momento.
Podolski-Kovacic: partita insufficiente per entrambi. Il tedesco pare godersi il bel sole della Pinetina, passeggiando sul rettangolo verde senza produrre particolari sforzi. Nelle poche occasioni in cui tenta lo scatto, mostra gambe che sembrano ingessate. L'ex Arsenal non ha ancora trovato una forma accettabile e dopo un mese d'allenamento - privo di infortuni - ci si chiede il perché. Discorso diverso per Kovacic: le sue batterie sono cariche, almeno quelle nelle gambe, rivedibili, invece, quelle nella testa. Il numero dieci nerazzurro deve assolutamente ritrovare le giuste motivazioni. La sensazione è che l'arrivo di Brozovic e l'eventualità di un suo utilizzo ridotto, non abbiano giovato all'autostima del ragazzo. Ma la crescita professionale di un calciatore passa spesso da qualche batosta all'orgoglio, adesso tocca a lui reagire.
Spunti del vero Hernanes: il brasiliano vuole assolutamente invertire la tendenza e tornare protagonista. Sta reagendo esattamente come dovrebbe fare Kovacic. L'ex Lazio non ha ancora brillantezza nelle gambe, ma sopperisce con la forza di volontà e quei colpi di classe che lo hanno reso celebre. Da stropicciarsi gli occhi quando il Profeta accarezza con l'esterno destro il pallone che manda in porta Puscas. L'azione si conclude con una traversa, ma l'assist rimane un colpo da campione. Il brasiliano getta il cuore oltre l'ostacolo, lotta con determinazione, trasforma con freddezza un calcio di rigore e offre sempre appoggio ai compagni. Ancora lontano l'Hernanes biancoceleste, ma il Profeta combatte a denti stretti per tornare al più presto.
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