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IL BUGIARDINO DI PINZOLO

Quella presa in mano da Mazzarri quest’anno è un’Inter malaticcia e convalescente, che necessita di cure per tornare al suo vecchio splendore. Quale miglior occasione allora per l’alchimista di Livorno, di sfoggiare tutto il suo...

Alessandro De Felice

Quella presa in mano da Mazzarri quest'anno è un'Inter malaticcia e convalescente, che necessita di cure per tornare al suo vecchio splendore. Quale miglior occasione allora per l'alchimista di Livorno, di sfoggiare tutto il suo repertorio clinico-medico e rimettere in sesto un meltin pot di giovani e anziani che sembra aver sperduto la retta via? Urge un farmaco, uno di quelli belli forti, che ti scombussola e rigenera allo stesso tempo. Analizziamone la sua composizione.

POSOLOGIA. In gergo tecnico è quella parte della ricetta che indica dosi e tempi per l'assunzione di un farmaco. Solo il corretto e testato uso del farmaco può dare effetti benefici e ridurre effetti sgraditi al paziente. Viene pertanto consigliato d'attenersi alla posologia descritta dal medico. E in questo caso Mazzarri è stato chiarissimo: “voglio impiegare i primi 15 giorni di ritiro per far apprendere al massimo i miei schemi”. Schemi che la squadra sembrava aver dimenticato nella passata stagione, quando l'accusa principale era proprio la mancanza di un gioco ben definito. Tutto sembrava esser fatto alla carlona.Questa volta invece no, Mazzarri ha chiaro sin da subito la collocazione dei suoi giocatori ed il modulo da utilizzare. L'impianto base sarà quel 3-5-2 che tanto bene ha fatto al Napoli, facendolo arrivare, nonostante qualche critica estemporanea, secondo in classifica. Gli interpreti ovviamente saranno diversi, ma il mister sembra avere già le idee chiare a riguardo. A prescindere però da chi occuperà i tasselli in campo, l'importante è avere un gioco fluido e rodato. La prima occasione per mettersi in mostra sarà sicuramente nella tourneè americana, contro avversari di assoluto valore come Chelsea o Real Madrid. Solo in quel momento, con dati certi alla mano, potremo capire se l'assunzione in questo mese è stata giusta o se si necessità un prolungamento della cura.MODALITA' D'USO. Va bene, presupponiamo il fatto che il farmaco sia stato assunto in dosi e tempi giusti, ma come posizionare gli undici giocatori in campo? La diatriba principale è quella riguardante certamente il duo Guarin-Kovacic. Per molti sono l'antitesi l'uno dell'altro, mentre altri li trovano altresì complementari. Mazzarri non si vuole privare ne del croato ne del colombiano e per questo ha già deciso come collocarli nel suo scacchiere. Kovacic farà l'Hamsik, stravolgendo cosi le indicazioni che sino ad oggi gli erano state date da Stramaccioni che lo vedeva come regista davanti alla difesa. Le caratteristiche certo non gli mancano visto il passo e la tecnica sopraffina, ma se posizionato 20 metri più in avanti potrebbe diventare devastante. Guarin inolte ne gioverebbe in quanto il ruolo di interno destro di centrocampo gli calzerebbe alla perfezione. Sembra quasi scontato che se gli venga chiesto di fare il trequartista, questo ruolo non sia nelle sue corde. Diventa un giocatore arruffone e disordinato. Proprio quello che a noi non serve. Va bene l'estro, va bene la voglia di lottare, ma il tutto con ordine. Quello di Mazzarri al Napoli era un caos calmo e ordinato. Gente che lottava su ogni pallone, ci metteva il cuore, ma sapeva quale fosse la porzione di campo da occupare. In attacco vada per il duo Palacio-Icardi, con il primo che sa interpretare alla perfezione il ruolo di seconda punta esterna ed il baby argentino che è punta mobile come piace al mister. Il Mario Gomez della situazione, per fare un nome di un attaccante di peso vecchio stampo, non farebbe al caso del nostro gioco. In avanti quindi benvenuta gente di movimento con il senso del gol. E se proprio questo senso non fosse ancora del tutto sviluppato, ci pensa Mazzarri a farlo emergere. Non a caso gente come Amoruso, Bianchi e Cavani hanno espresso il loro massimale quando sono stati allenati dal livornese.

EFFETTI COLLATERALI. Non possono essere sempre tutte rose e fiori. Noi interisti lo sappiamo bene. Anche perchè siamo soliti drammatizzare ogni singolo evento avverso in cui normalmente in una stagione si può incappare. La differenza tra Napoli e Inter è una e non risiede certo nel calore del pubblico, ma nelle necessità della piazza. Con i partenopei puoi permetterti di non alzare al cielo neanche una Coppa o uno Scudetto, con l'Inter no. Se Mazzarri è stato preso è proprio per questo, riportare in alto la squadra e la società. Magari non ci riuscirà al primo tentativo, ma almeno devono essere poste le basi per poter poi il prossimo anno tornare a conquistare lo Scudetto. Si sa che la piazza è alquanto esigente e dopo due anni senza trionfi, non vede l'ora di arricchire il suo Palmares. I soldi spesi sino ad adesso poi non sono pochi se si considera gli acquisti di Icardi, Belfodil, Isla (in procinto di arrivare) e probabilmente Dragovic. Bisogna porsi degli steps, dei risultati da ottenere nel tempo. Una tabella di marcia biennale per essere chiari.Se Mazzarri quindi riuscirà a far risultare non indigesta la sua medicina e a far apprendere a tutti il proprio compito, non avremo alcun tipo di effetto collaterale e riusciremo a guarire definitivamente. In caso contrario, si prega di cominciare a cercare un bravo santone o un'esorcista di primo livello.