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"Non c'è Inter senza Milito". E' un nuovo motto e gli interisti lo stamperanno sul cuore. Diego è stato operato oggi pomeriggio e sarà fuori dai campi per il resto della stagione. Sui tempi di recupero dirà la riabilitazione, intanto dai suoi compagni e da Andrea Stramaccioni, continuano ad arrivare messaggi di vicinanza e di stima. Vogliono dargli sollievo facendo bene anche senza di lui: sanno quanto è importante un principe, ilPrincipe, ma adesso Milito deve pensare a guarire, a tornare presto come ha promesso che farà.
A Lei ci penseranno loro. L'Inter deve continuare sulla strada intrapresa nelle ultime due gare: più gioco, più voglia di creare, meno spazi aperti. Il tecnico interista sa che ci sono partite che si possono anche perdere, ma sempre ad ogni gara conterà più di tutto l'atteggiamento dei suoi. L'ha detto dopo Siena: "Una cosa così non voglio vederla più". L'arrendevolezza non può appartenere ad uomini che hanno vinto tutto e hanno intenzione di ricominciare a vincere.
Non importa se non arriverà qualcuno dal mercato degli svincolati a sostituire Dieguito: Strama si aspetta molto da Palacio, Cassano, da Guarin e anche da Rocchi e Alvarez che finora non sono riusciti a fare molto per la mancanza di continuità. I suoi uomini d'attacco dovranno provare a tenere lontano quell'incubo. Nella sera di San Valentino la formazione nerazzurra, come se fosse Cupido, ha perso la "freccia più importante" del suo arco, quella diversa e unica, quella insostituibile.
Il 'Frecciarossa' invece è il treno che ha portato i nerazzurri a Firenze. Con loro c'era anche il presidente Moratti: "Mi faceva piacere", ha detto. Un modo per fare gruppo, per stringersi intorno alla squadra perché non si senta sola. E' da passà a nuttata, guardando verso l'orizzonte, senza dimenticare mai che in una famiglia si fa così: si compensa alle assenze, si resta uniti quando qualcosa diventa difficile e si fa anche per chi non può fare la sua parte. Ci si spalleggia, ci si aiuta, ci si aspetta.
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