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IllusionInter: quando il trucco gli riesce e non pensa più a niente. Cos’ha in testa il mago Walter?

Alessandro De Felice

“IllusionInter.” Fosse un film e non una partita di calcio potremmo scegliere questo titolo per Inter-Cagliari. “Lo sapete cos’ha in testa il mago Walter, quando il trucco gli riesce e non pensa più a niente?” Recita...

"IllusionInter." Fosse un film e non una partita di calcio potremmo scegliere questo titolo per Inter-Cagliari. "Lo sapete cos'ha in testa il mago Walter, quando il trucco gli riesce e non pensa più a niente?" Recita così una famosa canzone italiana e in effetti tutti gli interisti si stanno chiedendo cosa passa in questi momenti nella testa del tecnico toscano, dopo che un gioco di prestigio ha fatto sparire la bella Inter delle ultime gare e ripresentato al Meazza un insieme non identificato di elementi, caratterizzati solo dallo stesso colore di maglia. 

Perché il concetto di squadra oggi è stato letteralmente spazzato via dall'undici titolare che Walter Mazzarri ha scelto di mandare in campo. Un confuso nugolo di idee mal organizzate e buttate alla rinfusa sul verde rettangolo di gioco. Una partita interpretata con la stessa grinta che c'è il giovedì sera tra scapoli e ammogliati, l'ennesima prova di maturità gettata al vento, perché la storia inizia ormai a ripetersi da oltre un anno: nello stesso istante in cui bisognerebbe impugnare stretto lo sterzo e schiacciare forte sull'acceleratore, l'Inter stacca le chiavi dal quadro e scende dall'automobile. Preoccupa la fragilità mentale di questi ragazzi, che continuano puntualmente a cadere nel momento di spiccare il volo.

Rifletta anche su questo Walter Mazzarri, perché dodici mesi sono abbastanza per plasmare un gruppo e dargli sicurezze. Contro il Cagliari sono scesi in campo 7/11 della squadra della scorsa stagione e a parte Dodo, gli altri (Medel, Vidic, Osvaldo) non hanno l'aspetto dei ragazzini insicuri da formare caratterialmente prima di spedirli in campo. Se ad oggi si palesano ancora lacune già conosciute in passato nel corso della gestione Mazzarri, non si possono sottrarre al tecnico responsabilità oggettive che evidenziano alcuni difetti di fabbrica.

"Il Cagliari non può venire a Milano e tornare a casa con una vittoria del genere, nei numeri e nella qualità in cui si è manifestata." Non sono parole di un giornalista che commenta la partita terminata da poche ore, ma la disamina di Piero Ausilio al termine dei novanta minuti tra Inter e Cagliari. Parole dure che eliminano ogni tipo di giustificazione, perché non c'è turno infrasettimanale che tenga. Con tutto il rispetto per Zeman, se basta il Cagliari a smontare gli obiettivi di una squadra costruita per lottare in tre competizioni, allora significa che la strada intrapresa inizia ad complicarsi fin da subito.