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La politica dei giovani dell'Inter sta pagando in senso assoluto. Da Mbaye a Bardi, da Duncan a Bianchetti, da Biraghi a Laxalt, sono tanti i nerazzurri mandati in giro per l'Italia a farsi le ossa che stanno dando soddisfazioni a Branca e Ausilio.
Ma, nell'ambito di uno scenario complessivamente positivo, ci sono anche delle eccezioni che devono far riflettere e devono spingere la società a fare delle valutazioni molto attente in vista del mercato di gennaio.
Ci sono infatti tre giovani che stanno trovando delle inaspettate difficoltà in questo inizio di stagione. Di Vid Belec ho già parlato al termine della sessione estiva: mandarlo in prestito all'Olhanense, dove gioca un monumento del calcio portoghese come Ricardo, non è sembrata una scelta azzeccatissima, tanto è vero che il portiere sloveno non ha giocato nemmeno un minuto. Inutile lasciarlo in Portogallo a scaldare la panchina accanto ad Abel Xavier.
Non sta andando meglio a Daniel Bessa. Il trequartista italo-brasiliano, gioiello della Primavera campione di tutto di Andrea Stramaccioni, ha messo insieme la miseria di 13 minuti da inizio anno e non è nemmeno stato convocato nelle ultime partite dell'Olhanense, che tra l'altro ha messo insieme appena 5 punti in 6 partite. Anche per Bessa sarebbe il caso di valutare un'altra ipotesi, in una squadra che sia in grado di garantirgli minuti anche per recuperare definitivamente dall'infortunio al ginocchio.
Caso a parte, invece, merita la situazione di Samuele Longo. L'attaccante rientrato dal prestito all'Espanyol ha insistito per andare al Verona, è stato accontentato non senza mugugni dalla società ma la scelta, almeno per ora, non ha pagato. Longo non ha mai giocato, la riserva di Toni per Mandorlini è Cacia mentre sugli esterni si stanno alternando (tra l'altro con ottimi risultati) Juanito Gomez, Jankovic e Iturbe. Longo avrebbe giocato di più a Livorno? Probabile, dal momento che non sarebbe stato acquistato Emeghara.
Ora, però, anche Samuele deve riflettere sul suo futuro, perché un altro anno da comprimario, senza vedere mai il campo, sarebbe deleterio per la sua crescita.
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