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Inter, ricomincia da t(r)e: recuperare Guarin, valorizzare i giovani e…

“Cosa ci avrei fatto? Ci avrei fatto, ci avrei fatto”. Antonio Conte ha spiegato ieri che, pur avendo a disposizione un centrocampo già forte e completo, l’opportunità Guarin l’avrebbe colta al volo e un motivo ci sarà. Il colombiano...

Eva A. Provenzano

“Cosa ci avrei fatto? Ci avrei fatto, ci avrei fatto”. Antonio Conte ha spiegato ieri che, pur avendo a disposizione un centrocampo già forte e completo, l’opportunità Guarin l’avrebbe colta al volo e un motivo ci sarà. Il colombiano però è rimasto all’Inter e con i nerazzurri dovrà ritrovare feeling e voglia di fare: a giugno ci sono i Mondiali e per lui è importante giocare. Ed è importante per la squadra che dia il suo contributo alla causa (specialmente adesso che manca pure Cambiasso): toccherà a Mazzarri recuperarlo.

TRE - Un rientro, il suo, e due nuovi arrivi per uscire dalla crisi. Perché sono arrivati il giocatore che voleva il tecnico, Hernanes, e un esterno capace di giocare sia a destra che a sinistra, D’Ambrosio. Ieri l’ex Toro ha subito mostrato di avere buoni motivi per fare bene con la maglia nerazzurra che ha fortemente voluto. Serve una svolta, nell’immediato, a San Siro domenica sera arriva il Sassuolo e una vittoria è necessaria: bisognerà ricominciare da tre. Dai tre gol presi con la Juve e da questi tre ‘nuovi’ giocatori. Da tre cose essenziali: ricomporre i pezzi, valorizzare i giovani e non dimenticare l'importanza delle alternative usando la consapevolezza dei propri limiti come leva per sollevare il mondo.

APPUNTI - Alla vigilia l’allenatore aveva fatto sapere che dalla gara dello JS avrebbe tratto alcune indicazioni. Ha messo alla prova Kovacic e dalle sue parole non è stato soddisfatto della sua prova, ha detto di essere stato costretto dalle assenze ad assegnargli le chiavi del centrocampo. Non è andata benissimo d’accordo, ma era proprio la partita giusta per affidarsi al giovane croato? Mateo è in difficoltà, certo, spesso pare confuso, ma i piedi ce l’ha e come i suoi non ce l’hanno tutti. Si sarà anche perso Pirlo, ma resta uno dei giocatori su cui puntare in futuro, con fiducia, con pazienza. E come lui, Botta: il trequartista che il mister ha voluto tenere alla Pinetina, sarà presentato domani a stampa e tifosi che hanno avuto già modo di vedere che la stoffa ce l’ha e sono bastate poche apparizioni.

STANCHEZZA - Nella prima parte della stagione ci sono stati uomini importanti nell’economia del gioco nerazzurro come Nagatomo, Alvarez e Jonathan, per esempio. Hanno fatto oltre le aspettative, ma adesso sembrano essersi smarriti come l'Inter che ha perso la sua identità. Così come Palacio, indispensabile fino al derby: l’argentino sbaglia gol che di norma non sbaglia mai, probabilmente per colpa della stanchezza, dopotutto ha tirato avanti la carretta da solo per mesi. Ora è tornato Milito, un altro attaccante non è arrivato (Vucinic ieri ha giocato con la maglia bianconera ed ha centrato anche un palo), ma c’è Icardi che si sta allenando in gruppo da un po’ e potrebbe dargli una mano a riprendere fiato. Anche lui ha bisogno di giocare per trovare la forma giusta.

DIFESA – La retroguardia per il mister ha come titolari Campagnaro, Rolando e Juan Jesus, ma Ranocchia – che pare non partirà per la Turchia – se sentirà di avere il sostengo da parte della squadra potrebbe tornare a giocare e ad essere una buona alternativa da tenere nel giusto conto.

FANTASMI - Insomma in qualche modo bisogna ritrovarsi. E prima che la forma fisica – un po’ lacunosa in questo periodo – deve essere rivista la mentalità, devono essere riviste le idee, la voglia di fare di un gruppo che ha avuto un’involuzione spaventosa nel 2014: ieri, a fare male non è stata la sconfitta, ma l’arrendevolezza. Quella è inconcepibile anche se si è di fronte alla prima della classe, anche se il gruppo ha limiti tecnici. Sono spuntati all’orizzonte i fantasmi della scorsa stagione (per come è andata a finire, non per come era cominciata) e bisogna spazzarli via immediatamente, osando: è un cantiere aperto, ma non si possono dimenticare i risultati, non ci si può scordare chi si è, non si può avere paura, non è da Inter. Coraggio.