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Inter, una ciambella che sa di ossobuco. Problema a centrocampo? fosse solo quello…

Alessandro De Felice

L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, pone l’accento sull’esigenza/urgenza cui l’Inter si trova di fronte, nell’individuare il giusto centrocampista che possa prendere le redini dell’intera squadra e non far rimpiangere...

L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, pone l’accento sull’esigenza/urgenza cui l’Inter si trova di fronte, nell’individuare il giusto centrocampista che possa prendere le redini dell’intera squadra e non far rimpiangere Cambiasso.Thohir pretende di non sbagliare assolutamente la scelta del futuro perno dell’Inter per dare dimostrazione che la sua decisione di chiudere con il passato sia corretta. 

Il presidente indonesiano ha individuato proprio in mediana la causa dei mali della squadra nerazzurra e l'ultima partita di campionato - malamente persa contro il Chievo -  ha riacutizzato i suoi malumori: "Un’amarezza sottile, legata soprattutto alla consapevolezza che al di là di Kovacic ed Hernanes (in panchina al Bentegodi) è soprattutto in mezzo al campo che l’Inter fa fatica in entrambe le fasi. Specialmente in quella offensiva, dove manca - al di là del croato - chi salti l’uomo e sappia verticalizzare" afferma la Gazzetta dello Sport. 

In realtà l'argomento si presta a molteplici punti di vista: forse la carenza dell'Inter non si registra nella mancanza di uomini a centrocampo che saltino l'avversario diretto. Kovacic, Guarin Hernanes sanno farlo benissimo, al punto che a volte esagerano. Su tre centrocampisti titolari, almeno due sono pienamente padroni del dribbling, mentre squadre che hanno chiuso il campionato con venti punti di vantaggio rispetto all'Inter, non possono vantare la stessa qualità. Strootman, Nainggolan e De Rossi: chi dei tre salta l'uomo? Nessuno, ma danno ritmo e inserimenti. Potremmo proseguire con la mediana della Fiorentina: Borja Valero, Aquilani e Pizarro o Ambrosini. Quale tra questi è dotato di irresistibile dribbling? Anche loro, però, sanno muoversi in simbiosi con il resto della squadra e dettarne i tempi. 

La valutazione è più complessa, in mediana non manca la qualità, piuttosto il ritmo e gli inserimenti. Hernanes ha problemi fisici che gli impediscono di esprimersi come vorrebbe, Kovacic si sta lentamente adattando alla disciplina che Mazzarri gli impone e difficilmente va a cercare spazio nell'area avveraria, mentre Cambiasso non è propriamente un fulmine di guerra. Ausilio dovrà lavorare su questo: trovare il regista che sappia dare ampiezza al gioco e vedere il passaggio dopo due tocchi, non cercare il giocoliere che in quella zona del campo parta palla al piede. Altrimenti ci metti Kovacic. 

E' un'Inter che verticalizza poco e male, forse anche per le caratteristiche dei propri esterni, che non hanno nelle corde gli  inserimenti senza palla. Jonathan e Nagatomo danno ampiezza, ma non profondità e inoltre non saltano l'uomo: come mettere due manichini sulle corsie esterne. Lo stesso Palacio, adora fare qualche passo indietro per giocare la palla, lasciando il solo Icardi ad attaccare gli spazi. All'Inter non c'è un problema relativo al centrocampo, sembra piuttosto un insieme di elementi amalgamati male tra loro. Le qualità di alcuni non si addicono alle caratteristiche di altri e bisognerebbe cambiare qualche ingrediente affinchè il risultato finale non sia quello di una ciambella che sa di ossobuco.