Arrivato ormai alla scadenza del suo contratto, il terzino dell’Inter Jonathan ha parlato alla Gazzetta dello Sport. Fermo praticamente da un anno a seguito di un infortunio, a fine mese il brasiliano saluterà l’Inter dopo 4 stagioni. Ecco le sue parole:”Come procede il recupero? Sono quasi due mesi che corro, il decorso va tutto come previsto: sarò pronto per la fine di luglio. Ottimista? Adesso faccio cose che prima non riuscivo a fare. E tutto sommato questa situazione mi ha rinforzato mentalmente, è stata una prova di forza. Ho imparato a non mollare mai e a essere sempre positivo.
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Jonathan: “Sempre grato all’Inter e a Mazzarri. I tifosi mi odiavano ma credo che…”
Arrivato ormai alla scadenza del suo contratto, il terzino dell’Inter Jonathan ha parlato alla Gazzetta dello Sport. Fermo praticamente da un anno a seguito di un infortunio, a fine mese il brasiliano saluterà l’Inter dopo 4 stagioni. Ecco le...
Il momento più difficile in questi 4 anni di Inter? Il 2012-13, era sempre colpa mia qualsiasi cosa accadesse. Poi invece con Mazzarri tutto cambiò. Ma non ho mai pensato di andar via nonostante mi dessero ogni colpa. L’Inter ha avuto la pazienza di aspettare e gliene sarò sempre grata. Credo di avere ripagato la società e i tifosi che mi odiavano.
Perché con Mazzarri le cose andavano meglio? Perché quando sbagliavo mi diceva semplicemente di riprovarci, che la prossima volta sarebbe andata meglio.
Preferirei restare in Italia? Sì, anche perché ormai mia figlia è abituata a questo Paese, così come me e mia moglie. Mi si vede poco in giro? Sono una persona molto diffidente, di solito chi avvicina i calciatori lo fa per interesse. A casa mia non entra nessuno.
Cosa mi manca adesso? Allenarmi con la palla, ma ormai ci siamo. E poi ascoltare i cori dello stadio. Inter e Parma mi hanno aiutato a crescere dal punto di vista tattico e mentale. Anche se mi sono reso conto di come sia fondamentale stare bene e avere la fiducia di chi ti sta intorno. Cosa è mancato all’Inter quest’anno? Un po’ di personalità e anche fortuna. Anche se giudicare dall’esterno è difficile. Di Mancini non posso dire molto, ho lavorato davvero poco con lui. Però ho instaurato un buon rapporto umano”
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