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Il Globo è andato a trovare a casa sua a Milano Juan Jesus e lo ha intervistato. Vi riportiamo quanto ha detto il difensore nerazzurro: "Sono all'Inter fino a quando mi vogliono. Sono felice, mi piace la città, amo il club, tutto del club, dal giardiniere a chi fa il caffé, fino ai miei compagni. Ho anche molti amici al di fuori dal calcio e non cambierei questa squadra niente al mondo oggi. Credo nel mio lavoro e lascio parlare chi chiacchiera, chi lo fa è pagato per farlo. Se comincio a leggere i giornali e a guardare la Tv non vivo più".
COSA CI STA SUCCEDENDO? - "Penso che il problema è nella testa, vedo tutti i miei compagni ogni giorno, ci alleniamo bene e siamo concentrati. Possiamo anche perdere una partita, perché sbagliare è umano e qui nessuno è Messi o Ronaldo e finiamo per sbagliare a volte. Il problema è di testa. Dobbiamo cercare di accettare tutta questa pressione, perché per giocare nell'Inter bisogna sopportarla".
IL SUGGERIMENTO -"Comprare Yaya Touré? Io riprenderei Coutinho perché oltre a giocare bene nel Liverpool è anche un mio buon amico. Penso che potrebbe aiutarci molto, è cresciuto tanto, fa un sacco di gol e per noi è stata una grande perdita. Ero triste quando ha lasciato Milano, è un ragazzo cordiale. Ma sono contento per il buon momento che sta vivendo".
- Credi di essere arrivato nel calcio europeo nel momento giusto?
C'erano anche altri club su di me, ma io volevo l'Inter e l'ho sempre detto anche se il mio club voleva andassi in altre squadre. Alla fine è andato tutto bene. Credo che sia la mia occasione, ci sono stati miei amici che hanno avuto la possibilità di sbarcare in Europa, ma poi non ne hanno approfittato e sono ancora in Brasile.
- Eri preparato a venti anni per un club come l'Inter?
Non dico preparato, ma serve correre dei rischi perché se non si rischia non si può mai sapere cosa succede. Ero giovane, ma ha funzionato e sono molto felice qui.
- Qual è il problema della squadra? Perché i risultati non arrivano con continuità?Il problema è mentale. Dobbiamo saper convivere con la pressione, perché per giocare all'Inter bisogna sopportare la pressione. La grandezza di questo club comporta anche questo. I tifosi non possono vedere l'Inter al decimo posto oggi, è una situazione brutta, l'Inter ha sempre lottato per i primi posti di classifica e dobbiamo dimenticare ogni problema e tornare a vincere di nuovo.
- Con Mazzarri si giocava a tre, con Mancini a quattro, era più facile con il modulo precedente?Abbiamo giocato due anni con la difesa a tre e adesso dobbiamo essere più concentrati perché abbiamo anche un difensore a sinistra. Ora si sale in maniera diversa. Faccio quello che mi chiede il mister, ma eravamo più abituati a quel tipo di difesa, ma io non faccio il tecnico. C'è stato un cambiamento a metà anno ed è normale che serva del tempo per adattarsi. Mancini ha elogiato la squadra e ha detto che siamo cresciuti in poco tempo quindi ci ha dato una soddisfazione.
- Ti piacerebbe prendere Cou, ma pensi che tornerebbe?
Non so se tornerebbe, ma se tornasse sono sicuro che farebbe bene all'Inter. A lui è sempre piaciuta Milano, la città, i ristoranti e le cose al di fuori del calcio. A volte torna qui e ama rivedere la città, perché Liverpool è fresca, ma è piccola, c'è solo la casa dei Beatles, ma non c'è sempre bel tempo. Si è adattato bene ma se tornasse sarebbe molto importante qui.
- In questa stagione sta segnando tanto Icardi, come è in campo?Polemico come sui social?
No, Mauro è un bravo ragazzo, siamo seduti a fianco negli spogliatoi quindi parliamo e scherziamo molto. Sta facendo tanti gol e siamo tutti felici per lui e per noi. Non importa che immagine passa, posso dire che nello spogliatoio non ha problemi con nessuno, non litiga mai con nessuno, non alza mai la voce ed ha sempre il sorriso. E' un ragazzo tranquillo.
- Che aria si respira nello spogliatoio?
Siamo molto uniti, tutti parlano con tutti, il momento è un po' teso per quello che stiamo vivendo, ma abbiamo parlato molto per cercare di uscirne.
- Il giocatore più difficile da affrontare?
Ho giocato contro Ronaldo nell'amichevole contro il Real e contro Messi nell'amichevole del Brasile contro l'Argentina ma per me il più difficile da marcare è Tevez, l'ho incontrato nelle gare contro la Juve. E' veloce, forte, è il capocannoniere del campionato italiano, è difficile giocarci contro.
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