Sembra proprio di un altro pianeta. E' arrivato all'Inter in uno dei momenti più difficili ed è sembrato un raggio di sole in mezzo ad una tempesta. Kovacic non è un giocatore uguale a tutti gli altri: quando tocca palla è una bellezza. Si vede. A occhio nudo, senza nessun cannocchiale. Non ci vuole un genio del calcio per capirlo e non ammetterlo è un po' voler andare contro l'evidenza. Così, giusto per seguire la moda.
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Kovacic sempre piu leader: un piacere per gli occhi! Eppure su di lui…
Sembra proprio di un altro pianeta. E’ arrivato all’Inter in uno dei momenti più difficili ed è sembrato un raggio di sole in mezzo ad una tempesta. Kovacic non è un giocatore uguale a tutti gli altri: quando tocca palla è una...
'Ah, ma non fa la differenza'. E certo. Come no, figuriamoci. Si sono messi lì come se aspettassero ogni suo piccolo errore per dargli addosso: 'Ah, ma ha sbagliato quello stop'. 'Ah, ma quel passaggio si poteva fare meglio'. Sarà. Intanto San Siro urla e lo incoraggia tutte le volte che tocca la palla: è il segno che su di lui i tifosi interisti hanno posto le loro speranze. E anche ieri, nonostante c'è chi dice che non è determinante, è stato fondamentale: perché la palla che Jonathan ha dato a Rocchi in occasione del gol fatto al Parma, era arrivata proprio da Mateo che era sceso da centrocampo.
Sta giocando da regista, davanti alla difesa e lo stesso Stramaccioni dice che quello non è il suo ruolo perché lui sta bene come 'interno in un centrocampo a tre'. Poi però aggiunge: "Con lui la nostra qualità è cresciuta e siamo riusciti a fare meglio nella costruzione del gioco". Lampante e sconfitte a parte (ma quelle dipendono dagli infortuni che hanno dimezzato i titolari a disposizione e pure da 'fattori esterni). Insomma, gioca fuori ruolo e comunque illumina. Cosa farebbe se giocasse nel suo ruolo?
In attesa di capirlo basterebbe dire la verità: il giovane croato è il futuro del club nerazzurro e per questo va preservato come il WWF fa con i panda. "Preferisco non puntare i fari su di lui", ha detto ieri Strama rispondendo ad una domanda di FCINTER1908.IT in conferenza stampa. E non servono i fari, infatti, perché brilla di luce propria. In attesa che, in una squadra vera, con tanti titolari, riesca a dare il suo contributo, e in attesa che tanti se e tanti ma (che forse in un altro club non sarebbero nemmeno presi in considerazione) facciano spazio alle certezze, questi sono i giudizi che arrivano dalle pagelle dei quotidiani in edicola stamattina:
LA GAZZETTA DELLO SPORT: 6,5. "E’ vero, si prende delle pause, ma è l’interista che tocca più palloni (103). Vuol dire che la squadra lo riconosce come regista. Sua l’apertura che dà il la all’azione del gol. Qui talento ci 'Kova'";
IL CORRIERE DELLO SPORT: 6,5. "L’inizio è difficoltoso, poi cresce e ogni manovra pericolosa parte dei suoi piedi che toccano decine di palloni. Deve migliore in fase di interdizione, ma che talento...";
TUTTOSPORT: 6.5.Inizio pigro, ma poi prende per mano la squadra con i suoi 18 anni;
IL GIORNALE: 6.Come sempre: bravo è bravo. A volte però si addormenta.Strama dice che agisce meglio in un centrocampo a tre. Ci strafidiamo.
CORRIERE DELLA SERA: 7. Tre errori in partenza, poi prende in mano la squadra. Ha colpi da campione e cerca sempre la profondità. È così che dà il via all’azione del gol di Rocchi.
LA STAMPA: 6,5; LA REPUBBLICA: 6.
Questo era stato invece il nostro giudizio su Teo dopo i 90 minuti di ieri:
FCINTER1908.IT - "Gioca proprio un calcio diverso rispetto ai compagni, un calcio 2.0. Testa alta, mai banale, sempre in cerca della soluzione più pericolosa, mai intimorito dagli errori che inevitabilmente commette toccando 100 palloni a partita. Già leader". Per noi non ci sono se e ma che tengono. Valorizzarlo, farlo diventare il centro del mondo, farlo crescere senza bruciarlo è la missionedell'Inter. Da non fallire. Sarebbe imperdonabile. 'He belongs to Jesus'. Ma adesso pure agli interisti.
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